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Battisti: "Non sono in fuga. Da Bolsonaro solo fanfaronate"

Cesare Battisti nega di essersi dato alla fuga dopo l'elezione di Bolsonaro: "Vado a San Paolo una volta al mese, cinque giorni al mese per ragioni mediche". E ostenta tranquillità: "Bolsonaro può dire quello che vuole, io sono protetto dalla Corte Suprema"

Battisti: "Non sono in fuga. Da Bolsonaro solo fanfaronate"

In un'intervista al Giornale Radio Rai Cesare Battisti torna a farsi sentire. Lo fa smentendo di essere fuggito, dopo l'elezione di Jair Bolsonaro, che in campagna elettorale aveva promesso all'Italia di estradarlo. "Nessuna fuga, assolutamente - dice Battisti - in Italia possono dire quello che vogliono. Io sto andando a casa ed è tutto tranquillo".

A negare la fuga di Battisti, di cui si era parlato dopo alcuni reportage di stampa, era stato per primo uno dei suoi avvocati. Ora arriva la smentita del diretto interessato, che aggiunge un particolare in più circa la sua permanenza, negli ultimi giorni, nella città di San Paolo. "Ci vado una volta al mese, cinque giorni al mese per ragioni mediche. Questa volta anche per trattare la pubblicazione del mio libro". Poi ha aggiunto: "Sto tornando a casa (a Cananeia, ndr) come sempre, quindi non c'è niente di allarmante, non sto facendo niente oltre la routine".

Battisti usa toni sprezzanti contro il nuovo presidente brasiliano: "Bolsonaro può dire quello che vuole, io sono protetto dalla Corte Suprema. Le sue sono solo parole, fanfaronate. Lui non può fare niente, c'è una giustizia, io per la giustizia sono protetto, lui non ha nulla a che vedere con questo. Non penso abbia interesse a creare discordia tra tra il potere giudiziario e l'esecutivo. Si parla, ognuno può dire quello che vuole.

Io non ho nessun problema".

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