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Belgio, leader del partito islamico non stringe la mano alla giornalista

La giornalista: "Mi sono sentita umiliata e offesa dal comportamento di Ahrouch"

Belgio, leader del partito islamico non stringe la mano alla giornalista

Il leader del Partito islamista belga torna a far discutere di sé. Durante la trasmissione televisiva RTL-TVI C'est pas tous les jours dimanche", Redouane Ahrouch, leader del partito islamista belga, si è rifiutato di stringere la mano e di guardare in viso la giornalista Emmanuelle Praet.

Quando il conduttore ha evidenziato questa mancanza di rispetto nei confronti della donna in studio, Ahrouch che è anche consigliere comunale ad Anderlecht, ha risposto sereno: “Non posso andare contro i valori e i dettati della mia fede”.

“Ti vedo già tutte le domeniche in televisione!” ha poi aggiunto l’esponente radicale ad un ulteriore richiamo della giornalista che lo invitava a guardarla negli occhi. “Mi sono sentita umiliata e offesa dal comportamento di Ahrouch”, ha detto la giornalista Praet al termine della trasmissione.

Il delegato del partito liberale “Movimento Riformatore” che stava per entrare in studio, ha visto la scena dietro le quinte e si è domandato ironicamente davanti ai microfoni di DH.be come il signor Ahouch, che di giorno è un conducente pubblico di autobus, non possa guardare in faccia le donne che salgono sul suo bus e chiedendo come la compagnia pubblica di trasporto possa tollerare tale atteggiamento.

Non è la prima volta che il Partito islamista belga crea polemica per le sue posizioni radicali ed intransigenti. Poche settimane fa aveva proposto uno Stato Islamico al 100%, donne su dei mezzi di trasporto separate dagli uomini, velo in tutti i luoghi pubblici e cibo halal nelle scuole.

ll partito che si rivolge ai musulmani radicali che vivono in Belgio, si presenterà alle prossime elezioni amministrative in 28 municipalità il 14 ottobre 2018.

Alle scorse elezioni hanno eletto due consiglieri comunali ad Anderlecht e nella famigerata Moleenbeck, la zona di Bruxelles fucina e riparo di numerosi terroristi islamici.

La popolazione mussulmana in Belgio ormai controlla veri e propri quartieri delle città dove le chiese devono essere presidiate dalla polizia federale belga. Il nome Mohammed è il nome più comune tra i nuovi nati e su alcuni poster pubblicitari all’entrata della capitale belga sono apparsi eloquenti scritte: “Benvenuti nel Belgistan!”

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