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Caos immigrazione in Europa, l'Austria blocca i treni: "Arrivano troppi immigrati"

Entro la prossima settimana è atteso l’arrivo di altre 40mila nuovi immigrati. La situazione è al collasso. L'Ungheria addestra l'esercito

Caos immigrazione in Europa, l'Austria blocca i treni: "Arrivano troppi immigrati"

Sale la tensione in tutta l'Europa. Entro la prossima settimana è atteso l’arrivo di altre 40mila nuovi immigrati diretti, dopo aver attraversato l'Ungheria, in Germania, Austria e Svezia. Dall'inizio dell’anno, in Germania, sono arrivati oltre 450mila immigrati, ben 37mila dei quali solo nei primi otto giorni di settembre. Un fiume in piena che sta destabilizzando l'Unione europea e creando pesanti problemi a tutti gli Stati che vengono invasi. E, se le ferrovie danesi Dsb rimettono in moto i treni che il Paese alla Germania, quelle austriache decidono per un nuovo blocco e l'Ungheria arma l'esercito per fermare l'afflusso massiccio di clandestini.

Da tempo il premier danese Lars Lokke Rasmussen, in carica dallo scorso luglio dopo aver scalzato la socialdemocratica Helle Thorning-Schmidt, prometteva una stretta per i richiedenti asilo. Il suo governo aveva fatto pubblicare sui giornali libanesi un annuncio in cui si "sconsigliava" ai profughi siriani in Libano di recarsi in Danimarca. Ieri è, quindi, passato alle vie di fatto: dopo un afflusso modesto di immigrati dalla Germania, circa un migliaio, diretti soprattutto a Stoccolma e Oslo, ha ordinato il blocco dei treni. Chiusa anche una superstrada nel nord, attraverso la quale un gruppo di immigrati cercava di raggiungere la Svezia a piedi dopo essere fuggito da una scuola nella città di Padborg, dove avrebbero dovuto essere registrati. Al loro arrivo, il giorno prima, erano stati presi a sassate. Il blocco è durato solo ventiquattr'ore, ma ha spinto la compagnia ferroviaria austriaca OeBB a fare lo stesso.

In Ungheria, dove nelle ultime ventiquattr'ore sono arrivati oltre 5mila immigrati, l'esercito si prepara a svolgere un possibile ruolo di guardia al confine meridionale del Paese. Secondo la Bbc i militari avrebbero già avviato le esercitazioni per prepararsi ad assistere la polizia alla frontiera dove migliaia di immigrati arrivano ogni giorno dalla Serbia. Reca il sigillo ufficiale del governo di Budapest anche l'avviso affisso alle stazioni dei bus di Asotthalom, al confine tra Ungheria e Serbia, il villaggio dove è al potere il partito di ultradestra Jobbik. Il manifesto mette in guardia dal "rischio contagio dalle malattie dei migranti". Contiene due foto. In una medici con protezioni anti-infettive trasportano una persona morta in barella. Nell’altra si vede un braccio devastato da piaghe. "Non toccate gli oggetti lasciati dai migranti - recita il volantino - vestiti, abiti, scatole di conserve e anche bottigliette d’acqua. I migranti portano malattie e rischiate di essere contagiati".

La situazione nei campi profughi al confine resta drammatica. Migliaia di immigrati arrivano a piedi e vengono temporaneamente stazionati nelle strutture allestite dai volontari ungheresi, austriaci e tedeschi, o in quelle gestite dalla polizia, vere e proprie gabbie di metallo protette da decine di agenti in tenuta anti-sommossa e filo spinato. A Rozske gli immigrati si mettono in coda per salire sugli autobus.

E da qui continua, ogni giorno, la lunga marcia che sta invadendo l'Europa.

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