Referendum indipendenza in Catalogna

"Catalogna, bimbi anti-indipendenza discriminati nelle scuole"

La denuncia di un'associazione di poliziotti: "Ai bimbi favorevoli all'unione con la Spagna viene impedito di scendere a giocare in cortile"

"Catalogna, bimbi anti-indipendenza discriminati nelle scuole"

La prova di forza della Catalogna, che con il referendum di domenica scorsa intende dichiarare la propria indipendenza dalla Spagna, pervade tutti gli strati della società. Nel giorno del grande sciopero generale che a Barcellona ha portato in piazza migliaia di persone, da una scuola catalana arriva una notizia di quelle che mai vorremmo leggere: la politica ha infatti diviso anche i bambini.

Il coordinatore catalano dell'associazione spagnola delle Guardias Civiles ha denunciato oggi che una scuola catalana ha separato fisicamente, durante la giornata di ieri, i bimbi a seconda della loro opinione in merito ai fatti di domenica. Chi era a favore della repressione poliziesca sarebbe stato costretto a rimanere in classe, mentre ai contrari sarebbe stato permesso di giocare in cortile.

Una mossa che, se confermata, sarebbe molto grave e che è stata già bollata come "degna di un campo di concentramento, con alcuni alunni marchiati con la stella di Davide". L'associazione delle Guardias ha annunciato inoltre che presenterà querela per "molestie, odio e xenofobia" verso insegnanti accusati di "indottrinare i bimbi".

Un episodio che se dovesse trovare ulteriori riscontri sarebbe fra i più gravi - e tristemente anche fra i più significativi - del clima tesissimo che si respira in questi giorni a Barcellona e in tutta la regione.

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