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In Austria spunta il partito della birra: chi sono gli anti-grillini che puntano al 10%

Il nome del partito proviene da una canzone del suo gruppo punk-rock, mentre in Austria è diventato famoso per aver fatto installare una fontana di birra. Alla scoperta di Dominik Wlazny, in arte Marco Pogo

In Austria spunta il partito della birra: chi sono gli anti-grillini che puntano al 10%

I più grandi bevitori di birra, in Europa, non è certo un mistero, sono la Repubblica Ceca, con 143 litri pro capite consumati ogni anno, la Germania (106 litri), e l'Austria, appena un litro in meno dei vicini tedeschi. L'amore spassionato degli austriaci per la bevanda alcolica più famosa del mondo non basta, tuttavia, a spiegare la clamorosa affermazione nelle elezioni di domenica scorsa di Dominik Wlazny della Bierpartei, il partito della birra, terzo sul podio con l'8,4% dei voti dietro al presidente austriaco Alexander Van der Bellen - rieletto al primo turno con il 56,2% dei consensi - e al candidato dell'ultradestra Fpoe Walter Rosenkranz, fermo al 17,9%. Wlazny è un viennese di 35 anni, conosciuto in Austria con il nome d'arte di Marco Pogo: un personaggio eclettico, comico, musicista, cabarettista ma anche medico e consigliere nella capitale. Il nome del partito deriva dal brano "Bierpartei" del suo gruppo punk-rock, i "Turbobier".

La provocazione del comico-musicista che piace ai giovani

Qualcuno potrebbe paragonare Dominik Wlazny a Beppe Grillo, ma le affinità non sono poi molte, se non per il fatto che entrambi sono degli artisti e comici. Il suo stile da punk-rocker e provocatore piace molto ai giovani, ma non si tratta della classica formazione populista-euroscettica, ma di qualcosa di diverso. "Wlazny è un europeista convinto e non pesca consensi tra gli euroscettici, come invece fecero i primi 5 stelle. Definire la Bierpartei un partito satirico è riduttivo", spiega il politologo Peter Filzmaier all'agenzia Ansa. "È vero - aggiunge -che è stato fondato da un artista, ma è altrettanto vero che a Vienna si sta impegnando a livello programmatico". Tra gli austriaci, spiega Filzmaier, "c'è molto scontento ed evidentemente basta essere diversi per raccogliere l'8% dei consensi". Oltre ad essere un convinto europeista, a differenza di altri movimenti populisti, Wlazny è anche a favore dei vaccini contro il Covid-19: tant'è che durante la pandemia, da medico, si è messo a vaccinare alcuni fan dopo un concerto della sua band. La sua, dunque, non è una provocazione fine a se stessa: il 35enne viennese fa sul serio, e la clamorosa affermazione di domenica potrebbe convincerlo a proseguire la sua avventura politica.

Un fenomeno social

Non si tratta, per la verità, di un successo del tutto inaspettato. Wlazny è già diventato famoso in patria per aver mantenuto la promessa di installare una fontana di birra a Vienna dopo che il suo Partito della birra - che ha fondato nel 2014 - ha vinto 11 seggi alle elezioni locali del 2020. Come ha raccontato a Beeer Mag nel 2020, il leader del partito dice di aver usato la bevanda alcolica per esprimere le sue idee politiche. "La birra è una cosa meravigliosa, un grande stimolante, un potenziatore sociale, il minimo comune denominatore", ha detto. Ad Euronews, poco prima delle elezioni, aveva raccontato di essere una "figura morale lontana dalla politica partigiana" e qualora fosse stato eletto presidente, avrebbe organizzato una grande festa in Austria.

Nel suo programma politico, poi, l'ambiente è al primo posto. "Perché abbiamo 1.245 impianti di risalita sulle montagne del Tirolo ma non le turbine eoliche?". Altra caratteristica peculiare, rispetto al resto della politica austriaca: la sua fama da musicista lo ha portato ad essere il politico austriaco più amato e seguito sui social. Su TikTok, il social più amato dai giovanissimi, ha 52.000 follower e un milione di mi piace per i suoi video ed è l'unico politico austriaco con un seguito rilevante su Twitter. Su Instagram ha quasi 56.000 seguaci, più dei seguaci di ÖVP e SPÖ messi insieme.

Certo, come tutti i fenomeni di questo tipo potrebbe presto sgonfiarsi, ma intanto tutto il mondo parla della sua clamorosa affermazione alle elezioni domenica: un successo nel successo.

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