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Chiamano la figlia Nutella: il giudice lo vieta

Chiamare la propria figlia come la famosa crema di nocciole non è possibile, almeno in Francia: una coppia, dopo aver tentato di registrare all'anagrafe il nome della loro neonata, è stata costretta a fare dietrofont dal tribunale dei minori

Chiamano la figlia Nutella: il giudice lo vieta

Chiamare la propria figlia Nutella non è accettabile, almeno secondo il parere del tribunale francese di Valenciennes, appartenente al dipartimento del Nord, che ha rifiutato il nome dato da una coppia di genitori alla nuova nata di casa. Per i giudici, il nome della famosa crema spalmabile prodotta in Piemonte non sarebbe assolutamente adatto a tutelare l’interesse della piccola, dando adito in futuro a offese e commenti poco felici. Al termine dell’udienza alla quale i due non erano presenti, il giudice ha scelto di deliberare in favore di "Ella", sicuramente più adatto a rappresentare la piccola senza richiamare alla mente ogni volta l'immagine commerciale del prodotto da tavola.

Non è però la prima decisione del genere: infatti, alcuni mesi prima di "Nutella", una coppia di Raismes aveva tentato di registrare all'anagrafe la nascita della propria piccola col nome di Fraise, ovvero Fragola. Secondo la corte, però, anche questo nome potrebbe trasformarsi in futuro in un motivo di scherno per la bambina tanto da far propendere il tribunale per un no secco. La scelta, in questo caso, è caduta però sul nome Fraisine: utilizzato nel XIX secolo, il nome Fragolina è sembrato il giusto compromesso tra le volontà di mamma e papà e del tribunale.

Sebbene in Francia non vi siano leggi specifiche sulla scelta dei nomi per i neonati, sono proprio i tribunali a dare l’ok definitivo alla registrazione. L’iter, per quanto macchinoso, si è talvolta rivelato indispensabile per limitare la fantasia di mamme e papà che, pur di suggellare il lieto evento con un appellativo fuori dal comune, spesso si lasciano coinvolgere da suggestioni che nel corso della vita potrebbero rivelarsi deleterie per l’interesse del bambino. In Italia, dove invece vi è una forte regolamentazione in merito, aveva fatto scalpore alcuni mesi fa il caso di una famiglia italiana che aveva deciso di affibbiare al proprio pargolo il nome Venerdì come il personaggio di Robinson Crusoe.

Giunta davanti sul tavolo dei giudici, la decisione della coppia è stata immediatamente bloccata con un ordinanza del tribunale.

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