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Cina, Xi Jinping vuole i cattolici a sua immagine somiglianza

Xi Jinping vuole "guidare attivamente le religioni ad adattarsi alla società socialista". La Chiesa cattolica "sotterranea" teme adesso un incremento delle persecuzioni

Cina, Xi Jinping vuole i cattolici a sua immagine somiglianza

La Cina di Xi Jinping intensifica i controversi piani per la "sinicizzazione" delle chiese cattoliche, piani già decisi nel 2015 dal presidente a vita cinese.

La Chiesa cattolica in Cina è divisa tra l'Associazione Patriottica Cattolica Cinese e la Chiesa sotterranea. Quest'ultima, combattendo le regole repressive e le intimidazioni, negli anni ha subito varie persecuzioni, inoltre ha avuto il culto permesso solo nelle chiese designate, mentre le preghiere di gruppo nelle case private sono state proibite.

Adesso l'Associazione Patriottica Cattolica (Chinese Catholic Patriotic Association, Ccpa) e la Bishops' Conference of the Catholic Church in China (Bcccc), cioè la Conferenza dei vescovi della Chiesa cattolica in Cina, sembra che siano d’accordo per diffondere i piani statali di "sinicizzazione" dei cattolici attraverso l’organizzazione di seminari di formazione e di forum, la pubblicazione di libri "pertinenti" e la richiesta alle diocesi di offrire agli incaricati del governo proposte dettagliate in materia entro la fine di agosto.

Al Catholic Herald il professor Ying Fuk-tsang, direttore della Divinity school presso la Chinese University di Hong Kong, ha dichiarato che la sinicizzazione è diventata una missione inevitabile per tutte le religioni in Cina da quando il presidente Xi Jinping ha proposto il piano nel 2015.

Il sito Uca News ha ottenuto il documento di 6.500 parole distribuito tra le diocesi, un testo che allineerà i cattolici cinesi al governo comunista.

Il piano quinquennale di sinicizzazione sarà portato avanti dal 2018 al 2022 e nelle 15 pagine del documento, dopo aver spiegato il contesto e come Xi Jinping vuole "guidare attivamente le religioni ad adattarsi alla società socialista", si sottolinea che mentre "i chierici e lo strato intellettuale hanno una migliore comprensione" della sinicizzazione, i "cattolici ordinari", secondo il governo, "non comprendono accuratamente le sue implicazioni e i suoi obiettivi" e viene ammesso che "ci sono ancora punti di vista diversi all'interno della Chiesa sul rispetto della Sinicizzazione" ma queste divergenze vengono imputate a "pregiudizi e interpretazioni errate".

Il documento governativo fa addirittura riferimento ai riferimenti dei documenti del Concilio Vaticano II sui processi di inculturazione, naturalmente declinando i testi in chiave comunista.

Sul cattolicesimo "patriottico" il piano ricorda che "la Chiesa in Cina si è sforzata di adattarsi alla società socialista con caratteristiche cinesi e ha avuto grandi risultati sull'evangelizzazione", aggiungendo che la Cina è "entrata in una nuova era di sviluppo" e che vi è "l'urgenza di rafforzare le fondamenta per lo sviluppo della Chiesa nella cultura sociale" dell’enorme paese asiatico. Insomma si spingerà sempre di più perché la sinicizzazione del cattolicesimo arrivi ad "una maggiore profondità".

Alla luce del piano quinquennale la Chiesa sotterranea teme adesso un incremento delle persecuzioni visto che, secondo il documento tutti i chierici e i cattolici "devono essere portati ad attuare i valori fondamentali del socialismo e a rafforzare la propria base per portare avanti l'evangelizzazione e il lavoro pastorale" e le dottrine e le regole della Chiesa dovranno essere "in linea con lo sviluppo e il progresso della cultura tradizionale cinese e cinese contemporanea".

Tra i vari punti del documento si menzionano il "portare avanti la promozione e l'educazione al socialismo con le caratteristiche cinesi e i valori fondamentali del socialismo", l’"Insistere sul principio di indipendenza, autonomia e autogestione della Chiesa", lo sviluppare "la storia della Chiesa cattolica in Cina" e "il pensiero teologico" attraverso le caratteristiche della chiesa cinese, "esplorare la fattibilità dell'integrazione della cultura cerimoniale cinese tradizionale e dei suoi elementi nella liturgia della Chiesa", "promuovere stili delle strutture ecclesiastiche, della pittura e della musica sacra" secondo le caratteristiche estetiche cinesi.

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