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Sulle macerie della guerra civile una biblioteca per "conservare" la Siria

A Darayya c'è un luogo "segreto" dove 11.000 volumi sono stati messi in salvo. Per sottrarre la cultura dal massacro

Un bambino siriano alla fermata del bus al porto ateniese del Pireo
Un bambino siriano alla fermata del bus al porto ateniese del Pireo

L'hanno messa in piedi in uno scantinato, al riparo dai bombardamenti e dal dramma della guerra civile siriana, come un'oasi di pace in una città assediata dalle forze governative e controllata dalle brigate dell'opposizione armata.

È una biblioteca "segreta" quella di Darayya, meno di mezz'ora dalla capitale Damasco e non lontano dall'aeroporto militare di Mezze, posizione strategica per il regime di Bashar al-Assad e considerato il luogo in cui nel 2011 iniziò l'insurrezione. Messa in piedi da un gruppo di giovani siriani - a scriverne è France 24 - contiene più di 11.000 volumi, in arabo e in altre lingue, sottratti letteralmente alla devastazione dei combattimenti, recuperati dalle macerie degli edifici colpiti.

La biblioteca di Darayya contiene volumi di filosofia, di teologia, di argomenti tanto disparati quanto lo sono gli interessi dei loro proprietari. Non è soltanto un luogo di silenzio e di studio, ma pure un progetto di conservazione. Perché la guerra non durerà per sempre e l'intenzione di chi l'ha costruita è quella di restituire i libri che ne occupano gli scaffali, a chi li vorrà indietro. E per questo per ognuno c'è almeno un appunto che indica il luogo dove è stato trovato e salvato.

"Abbiamo recuperato tutto ciò che potevamo anche dalle librerie e dalle biblioteche della città, ma molto è andato bruciato", spiega Abu Malek, soprannome di uno dei 'fondatori' della biblioteca a France 24. "Prima passavo le mie giornate annoiato e terrorizzato, aspettando gli attacchi aerei. Lavorare in biblioteca mi ha fatto trovare un nuovo scopo nella vita".

@ACortellari

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