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Disastro Fukushima, assolti 3 dirigenti: "Non c'è stata negligenza"

Accuse collegate alla morte di 44 pazienti di un ospedale nei pressi della centrale: ora sono giudicati non colpevoli di mancata prevenzione

Disastro Fukushima, assolti 3 dirigenti: "Non c'è stata negligenza"

Tre ex dirigenti Tepco sono stati assolti dalla corte distrettuale di Tokyo per la catastrofe di Fukushima. L'accusa era di negligenza per non aver adottato le misure di sicurezza nonostante avessero ricevuto avvertimenti da esperti sulle conseguenze di un terremoto e di uno tsunami, provocando così la morte di 44 pazienti di un ospedale nei pressi della centrale costretti a un'improvvisa evacuazione. L'ex presidente Tsunehisa Katsumata, 79 anni, e gli ex vice presidenti, Sakae Muto e Ichiro Takekuro, erano stati gli unici ad affrontare accuse penali per il disastro.

Non colpevoli

Al termine del processo (iniziato nel giugno del 2017) i giudici non hanno ritenuto i tre ex dirigenti di Tokyo Electric Power Company Holdings colpevoli di negligenza professionale. Qualora fossero stati condannati, avrebbero rischiato fino a cinque anni di prigione per causa di morte e lesioni. I tre si sono dichiarati non colpevoli di negligenza professionale affermando di non avere potuto prevedere lo tsunami.

Il giudice affermando il verdetto ha dichiarato: "Gli imputati sono tutti innocenti". Una persona ha esclamato: "Incredibile!". E il giudice ha continuato: "Le deliberazioni si sono concentrate sul fatto che ci fosse un certo livello di previsione" di uno tsunami gigantesco, per stabilire se l'accusa di negligenza che causò la morte fosse qualificata o meno.

"Ancora una volta il sistema legale giapponese non è riuscito a difendere i diritti di decine di migliaia di cittadini colpiti dal disastro nucleare di Fukushima", ha prontamente affermato l'organizzazione ambientale di Greenpeace.

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