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Donald Trump: "Possibile guerra in Nord Corea"

Trump commenta i primi 100 giorni da presidente: "Pensavo fosse più facile". Sulla Corea del Sud: "Paghi per la difesa"

Donald Trump: "Possibile guerra in Nord Corea"

Donald Trump analizza i suoi primi 100 giorni di presidenza. E inevitabilmente il tycoon parla della Corea del Nord: "C’è la possibilità che si arrivi a un enorme, enorme conflitto con la Corea del Nord. Certo che c’è", ha spiegato Trump, parlando nello Studio Ovale. Poi ha aggiunto: "La priorità della mia amministrazione è quella di risolvere le cose per via diplomatica, anche se è molto complicato". In quest’ottica, il presidente americano ha speso parole distensive per il suo omologo cinese Xi Jinping: "Un uomo buono, che ho potuto conoscere bene: ama la Cina e il popolo cinese. So che vorrebbe fare qualcosa, forse è possibile che non possa farlo. Ma sta facendo tutto ciò che è in suo potere". A questo punto Trump torna sulla Corea del Nord e parla di Kim Jong Un: "Ha 27 anni, suo padre muore, lui prende le redini del regime. Dite quel che volete, ma non è semplice, specie a quell’età. Non lo dico per dargli credito, spero che si dimostri razionale". Decisivo in quel contesto è l'alleato della Corea del Sud e Trump parla del sistema di difesa: "Ho informato la COrea del Sud che sarebbe appropriato che pagassero per quel sistema. È fenomenale, abbatte i missili mentre sono in cielo", ha detto Trump. Nel corso della stessa intervista, Trump ha anche detto di intendere "rivedere o cancellare l’orribile accordo di libero scambio tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud. "Quando annuncerò ufficialmente questa mossa? Molto presto. Lo sto annunciando ora", ha affermato. Poi la sua analisi si sposta sul Medio Oriente: "Devo dire che ci sarà una fine. E quella fine sarà la loro umiliazione. Ci sarà una fine, quella di vedere un esito pacifico al conflitto israelo-palestinese. Voglio vedere la pace tra Israele e i palestinesi. Non c’è ragione perché non ci sia pace — non c’è alcuna ragione". Infine parla del suo impegno alla Casa Bianca: "Ora ho più lavoro di quanto ne avessi prima.

Pensavo che sarebbe stato più facile".

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