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Donald Trump vuole ricandidarsi per le elezioni del 2020

Ci sono molti indizi che fanno credere che il presidente Usa sia intenzionato a ripresentarsi. Dalle bandiere Trump 2020 ordinate in una fabbrica cinese all'assenza di sfidanti sia tra i repubblicani che tra i Dem

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Donald Trump vuole ricandidarsi alla guida della Casa Bianca. Nonostante la costante campagna d'odio, l'ipotesi di impeachment e lo stato d'assedio cui è sottoposto dal giorno in cui si è insediato come presidente, The Donald ci riprova.

Gli indizi sono molti, a cominciare da uno, la fabbrica tessile in Cina che già ha avuto ordine di preparare le bandiere per Trump 2020, la campagna per il prossimo mandato. Come ha spiegato Agi, "Li Jiang, che possiede una fabbrica nella provincia dello Zhejiang, ha confermato di essere stato ingaggiato per la produzione del materiale elettorale". Ma non è detto siano stati i collaboratori della campagna elettorale di Trump.

È anche vero però che il partito repubblicano, in questi mesi, appare molto poco fertile da un punto di vista di nomi in grado di mettere a repentaglio la ricandidatura di Trump. E questo fa sì che per il presidente Usa, le porte per una ricandidatura siano abbastanza spalancate.

Ma chi potrebbero essere gli sfidanti in casa democratica? Finora tutto tace, tanto che la stessa Hillary Clinton è tornata alla ribalta e si paventa l'ipotesi di una nuova sfida Clinton-Trump. Sono in molti a sperare nel mondo dello spettacolo o in qualche vip anti-trumpiano. Ma la pancia d'America, quella che ha portato all'elezione del tycoon, sembra abbastanza restia a questo genere di proposte.

Dopo il suo intervento ai Golden Globe, c'è chi spera nella star della televisione Oprah Winfrey, donna, di colore e da sempre legata a Barack Obama. Altri parlano di Howard Schultz, uno dei top manager di Starbucks: liberal, patrimonio da tre miliardi di dollari e fermo avversario delle politiche di Trump sull'immigrazione.

Poi ci sono politici. Ma qui, a parte l'impero Clinton, per il resto sono nomi che faticano a trovare spazio nel panorama statunitense. I dem sperano nella sinistra di Elizabeth Warren, o in qualche astro nascente come Kirsten Gillibrand e Kamala Harris. Oppure confidano nel giocare la carta del deputato del Maryland John Delaney. Tuttavia è ifficile pensare che possano essere in grado di sfidare il carisma di The Donald.

E nel frattempo, il presidente Usa sta mettendo a segno quanto detto in campagna elettorale. Quello che ha promesso, ha cercato di mantenerlo. Come scrive Il Tempo, "in attesa delle elezioni di Midterm, Trump ha realizzato gran parte delle proposte della sua campagna: dai dazi economici alla riforma fiscale, dall'uscita dal Trattato di Parigi sul clima, a quello sul nucleare iraniano".

Fattori negativi non mancano per la sua rielezione. Il Russiagate continua a imperversare, così come le tensioni sociali che, negli Stati Uniti, continuano a persistere. Ma le elezioni americane sono sempre state contraddistinte da una forte attenzione ai dati economici. L'America di Trump, effettivamente, è un Paese con un'economia in crescita.

E la rielezione è un evento abbastanza comune nella storia politica d'Oltreoceano.

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