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Erdogan minaccia l'Italia. È alta tensione con Renzi

Erdogan attacca l'Ue e Mogherini. Poi minaccia l'Italia: "L'indagine su mio figlio mina i rapporti". L'ira di Renzi: "I giudici rispondono alla Costituzione non a lui"

Erdogan minaccia l'Italia. È alta tensione con Renzi

Nervi tesissimi tra Ankara e Roma. Se da una parte il presidente Recep Tayyip Erdogan attacca a testa bassa l'Unione europea e Federica Mogherini per la posizione presa durante il golpe, arrivando addirittura a minacciare la tenuta dell'accodo sui migranti, dall'altra sfida Matteo Renzi e la magistratura italiana criticando le indagini che i giudici di Bologna stanno portando avanti sul figlio Bilal. "Così - ha intimato il presidente russo - si mettono a rischio i rapporti con l'Italia". Da Palazzo Chigi, però, è arrivata una risposta secca: "I nostri giudici rispondono alla Costituzione, non a Erdogan".

L'attacco a Bruxelles

In una intevista esclusiva a Rai News 24, Erdogan, ha attaccato l'Unione Europea e il suo capo della diplomazia, Federica Mogherini, per come hanno reagito al golpe in Turchia. "In Turchia c'è stato un golpe contro la democrazia che ha fatto 238 martiri e nessuno è venuto qui". "E Mogherini - ha, poi, aggiunto il presidente turco - non avrebbe dovuto parlare da fuori: 'Mogherini prima di tutto - ha detto idealmente rivolto alla diplomatica italiana - saresti dovuta venire in Turchia'". "Se viene bombardato il Parlamento italiano che cosa succede? La Mogherini, che è italiana, come reagisce? Dice che hanno fatto bene, che è preoccupata dai processi che ne deriverebbero? Ora vi chiedo una cosa - ha incalzato - l'Occidente è dalla parte della democrazia o del golpe?".

Le minacce all'Italia

Erdogan se l'è presa anche con i giudici di Bologna che stanno indagando il figlio per riciclaggio. "Si occupino piuttosto della mafia", ha tuonato ai microfoni di Rai News 24 mettendo in guardia che la vicenda giudiziaria potrebbe "mettere a rischio i rapporti con l'Italia". E ha ricordato che il figlio, "se tornasse in Italia potrebbe essere arrestato, perché c'è un'inchiesta aperta nei suoi confronti". "Perché? Non c'è una risposta - continua Erdogan - e quando tu chiedi perché non ti rispondono. Mio figlio dovrebbe tornare a Bologna per terminare il dottorato. In quella città mi chiamano 'dittatore' e fanno cortei per il Pkk. Perché non intervengono? È questo lo stato di diritto?". Quindi ha lanciato un avvertimento netto a Renzi: "La sua vicenda potrebbe mettere in difficoltà persino le nostre relazioni con l'Italia. Mio figlio è un uomo brillante e viene accusato di riciclaggio di denaro. Che si occupino di mafia in Italia e non di mio figlio".

La replica dell'Italia

Renzi ha risposto duramente agli attacchi e alle minacce di Erdogan. "In Italia c'è una magistratura autonoma e indipendente che agisce secondo le leggi e che combatte tutte le forme di illegalità - ha tuonato il premier - i giudici italiani rispondono alla Costituzione italiana e non al presidente turco. Chiamiamo questo sistema 'Stato di Diritto' e ne siamo orgoglioso". Durissima anche la presa di posizione della Farnesina che, in una nota, ha sottolineato "come in Italia sia in vigore lo stato di diritto e il pieno rispetto dell'autonomia della magistratura".

"Magistratura che insieme alle forze dell'ordine è impegnata con successo nel contrasto alla mafia e non ha certo bisogno per farlo dell'incoraggiamento da parte di alcuno", si legge nella nota che, comunque, ribadisce "la ferma condanna del tentativo di colpo di stato del 15 luglio" e conferma "la preoccupazione comune all'intera Europa per gli accadimenti in corso".

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