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Bilal Erdoğan lascia l'Italia dopo le accuse per riciclaggio di denaro

Il figlio del presidente turco coinvolto in un'inchiesta a Bologna, dove si era trasferito per studiare

Bilal Erdoğan lascia l'Italia dopo le accuse per riciclaggio di denaro

Era arrivato a metà febbraio l'avviso dell'apertura delle indagini a carico di Bilal Erdoğan, figlio del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. A Bologna la procura sta valutando accuse che arrivano da Murat Hakan Huzan, un imprenditore su posizioni politiche piuttosto distanti da quelle del leader di Ankara.

Il pubblico ministero Emanuela Cavallo sta lavorando sull'ipotesi di riciclaggio di somme di denaro che Bilal avrebbe portato con sè in Italia, dove è arrivato per continuare i suoi studi alla John Hopkins University di Bologna. Ieri il figlio di Erdoğan ha deciso di lasciare la città e il Paese, "per motivi di sicurezza", e di ritornare in Turchia.

"Chi effettua un dottorato non ha necessariamente bisogno di essere presente in sede", ha commentato l'ufficio Affari pubblici della sede universitaria bolognese, sentito dall'AdnKronos, chiarendo che Bilal risulta ancora iscritto regolarmente al dottorato in ricerca di Studi europei ed euroasiatici.

La presenza a Bologna di Erdoğan aveva già provocato alcuni problemi minori. Arrivato con la famiglia lo scorso settembre, a dicembre erano comparse alcune scritte sui muri dell'università John Hopkins, in cui si accusava Erdogan di essere un "terrorista", inneggiando al Kurdistan e condannando le operazioni di Ankara contro il Pkk, considerato organizzazione terroristica, nel sud-est del Paese.

Ufficialmente, il figlio del presidente turco ha lasciato l'Italia perché "la sicurezza è diventata una questione molto delicata, sia per il governo italiano sia per quello turco".

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