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Germania, disastro Luftwaffe: missili per soli quattro caccia

Se scoppiasse una crisi con la Russia la Germania potrebbe riuscire ad armare soltanto quattro caccia da superiorità aerea Eurofighter Typhoon

Germania, disastro Luftwaffe: missili per soli quattro caccia

La maggior parte della flotta Eurofighter Typhoon della Germania non potrebbe andare in guerra a causa di un problema tecnico legato alla perdita del liquido di raffreddamento che inficia le capacità della suite elettronica di protezione del velivolo. E’ questo lo sconcertante rapporto pubblicato poche ore fa su Der Spiegel.

Senza il sistema di protezione DASS, acronimo per Defensive Aids Sub-System, il caccia da superiorità aerea di quarta generazione non può prendere parte ad operazioni di combattimento reale. Il Praetorian Defensive Aids Sub-System attualmente installato sull'Eurofighter Typhoon, fornisce protezione contro le minacce aria-aria e terra-aria, reagendo proattivamente all'ambiente operativo. L'intero sistema consente ad un aereo di rilevare, classificare ed agire autonomamente in modo ottimale contro una potenziale minaccia alla sua sicurezza. In base ai documenti raccolti da Der Spiegel, soltanto dieci Eurofighter su 128 potrebbero prendere parte oggi ad operazioni reali.

In sintesi. Tutti gli Eurofighter sono equipaggiati con dei sensori sulle ali che monitorano l'ambiente operativo fornendo protezione contro le minacce aria-aria e terra-aria. Circa sei mesi fa i tecnici della Bundeswehr scoprirono che i wing pod che ospitano il DASS non erano adeguatamente raffreddati. Poiché il sistema DASS deve essere attivo obbligatoriamente su tutti i velivoli operativi, il numero degli EFA disponibili si è drasticamente ridotto. In realtà per sigillare il circuito di raffreddamento non si dovrebbe fare altro che sostituire il "pezzo" specifico. Tuttavia si scopre che l’azienda che lo realizzava non esiste più: la Luftwaffe non può fare altro che procedere a tentativi, improvvisando.

Se scoppiasse una crisi con la Russia, la Germania potrebbe fare alzare soltanto dieci caccia intercettori, ma soltanto quattro sarebbero armati. I sistemi d’arma certificati attualmente in inventario consentono alla Luftwaffe di armare soltanto quattro Typhoon. Se scoppiasse una guerra contro la Russia (e non accadrà) Berlino potrebbe riuscire ad armare e far decollare soltanto quattro caccia da superiorità aerea. Da rilevare che Berlino ha registrato una forza di 82 Eurofighter nella High Readiness Force e nella Force of Lower Readiness della NATO. Per la High Readiness Force la Bundeswehr ha 90 giorni di tempo per allestire una forza da combattimento. Nella Force of Lower Readiness la finestra temporale utile per schierare una flotta da superiorità aerea è di 180 giorni. Poichè al momento non vi sono crisi, almeno sulla carta la Germania soddisfa gli obblighi operativi in seno all'Alleanza.

Germania, il disastro della Luftwaffe

Fondata nel 1955, la Bundeswehr contava una forza di 600 mila soldati alla fine della guerra fredda, ridotta poi a 177mila volontari di professione. Tagli al bilancio e mancanza di pezzi di ricambio, hanno portato l’aviazione tedesca al minimo storico da quando è stata riformata nel dopoguerra. Seconto quanto previsto nel piano di riarmo, Berlino dovrebbe investire entro il 2030 quasi 130 miliardi di euro per modernizzare le Forze Armate tedesche. Il Ministro della Difesa Ursula von der Leyen ha promesso un ruolo maggiore della Germania nelle crisi internazionali riconoscendo tuttavia che "le condizioni tecniche di molti sistemi di combattimento della Bundeswehr non soddisfano le necessità operative esistenti e crescenti". Nonostante le criticità, dallo scorso gennaio la Germania ha implementato nella NATO Response Force (la Forza di Reazione rapida che dovrebbe attivarsi in caso di crisi con la Russia) dieci Tornado. Secondo il Ministero della Difesa tedesco “i dieci Tornado soddisfano gli attuali requisiti della NATO”.

La Germania utilizza tre categorie per catalogare la propria forza aerea. Nella prima sono inseriti tutti gli aeromobili in inventario. Nella seconda gli aerei disponibili (compresi i sistemi attualmente fuori servizio a causa di manutenzione o riparazione) e nella terza gli aerei dispiegabili (quelli cioè pronti per una missione). Il governo tedesco quindi divide la propria forza aerea tra caccia totali, quelli che potrebbero volare e quelli che realmente possono volare.

L’esempio dell’Eurofighter Typhoon tedesco ben si presta per descrivere lo stato dalla Luftwaffe. Berlino possiede 128 EFA-2000 in tre diverse varianti: di questi 109 sono stati convertiti al combattimento. Al 30 settembre del 2015 erano 74 gli EFA disponibili, ma soltanto 42 quelli implementabili. Medesima situazione con i Tornado. Nel 2015 la Germania aveva una linea di volo formata da 93 Tornado: 66 erano quelli disponibili, ma soltanto 38 erano quelli implementabili. Nel 2015 la Luftwaffe era formata complessivamente da una forza caccia multiruolo di 198 velivoli, ma se fosse scoppiata una guerra avrebbe potuto farne alzare sulla carta soltanto 80, meno della metà. 80 caccia potrebbe anche essere un numero considerevole, unito alle altre forze alleate ed a quelle degli Stati Uniti, ma è un numero fuorviante. Il Ministero della Difesa tedesco, infatti, non distingue i caccia disponibili da quelli implementabili. Nel 2015, i Typhoon tedeschi pronti al combattimento erano soltanto otto, trenta i Tornado tedeschi schierabili. Lo scorso anno soltanto 39 dei 128 Eurofighter era ritenuto pronto per il combattimento. Oggi quel numero è sceso a dieci.

Luftwaffe, la questione Tornado

Il sistema d’armi Tornado non potrebbe più partecipare a nessuna futura operazione della NATO. E’ questa la conclusione di un rapporto confidenziale del Ministero della Difesa tedesco pubblicato da Der Spiegel lo scorso aprile.

“La flotta Tornado dovrebbe essere immediatamente modernizzata. Fondamentalmente è a rischio la prontezza operativa del sistema d’arma. Ad oggi non è stato possibile realizzare ed installare sul caccia multiruolo un sistema crittografato che garantisse un trasferimento sicuro dei dati. Il sistema di comunicazione non soddisfa gli standard attuali ed è ormai totalmente obsoleto. Per la sola modernizzazione del sistema di comunicazione sono richiesti milioni di euro, tuttavia non è chiaro se l'aggiornamento sia tecnicamente fattibile. Ciò significa che i 93 Tornado delle Forze Armate tedesche non potrebbero prendere parte alle future missioni della NATO”.

Nel documento del Ministero della Difesa tedesco ci si chiede se il Tornado debba essere “lasciato negli anni ’80 o modernizzato per continuare a volare fino al 2035”.

“Il sistema di comunicazione criptato è obbligatorio in tutte le missioni internazionali dell’Alleanza. I Tornado tedeschi sono privi del sistema IFF (identification friend or foe), dispositivo automatico di riconoscimento amico-nemico. L’installazione di tali dispositivi nella flotta Tornado previsto entro il 2019 non è più fattibile. Tuttavia da quell’anno saranno obbligatorie diverse nuove tecnologie all’interno della NATO”.

Il rapporto si conclude con una frase scritta in maiuscolo ed in rosso: "Il sistema d’armi Tornado non potrebbe più partecipare a nessuna operazione futura della NATO”.

Panavia Tornado: il cacciabombardiere supersonico a bassa quota

La penetrazione a bassa quota

Il cacciabombardiere Panavia Tornado è entrato in servizio nel 1979. E’ stato progettato per penetrare a bassissima quota e ad altissima velocità il territorio sovietico, sganciando il proprio carico bellico, compreso quello nucleare, sui siti d’interesse strategico, seguendo il profilo del terreno a mille chilometri orari. Tecnica efficace in un contesto bellico che si sarebbe potuto svolgere trent’anni fa. Questa caratteristica, il volo radente a bassa quota e ad altissima velocità, capacità di penetrazione in profondità chiamata in gergo, è venuta meno con la fine del blocco sovietico e la diffusione dei sistemi missilistici contraerei sempre più efficienti. I Tornado, giunti alla fine del loro ciclo vitale, sono stati progettati per il volo a bassa quota grazie al loro radar, il TFR, che ha la capacità di seguire il terreno (ad un'altezza di 60 metri in quasi tutte le condizioni climatiche). Sintetizzando al massimo: il radar mappa il territorio sottostante, garantendo una quota costante evitando gli ostacoli. Durante la Guerra Fredda, in quello che sarebbe potuto essere un First o Second Strike contro l'Unione Sovietica, le perdite associate a quel particolare profilo di missione erano ritenute politicamente “accettabili”. Oggi non più. I Tornado sono stati convertiti per operare a medio-alta quota, ma solo nei contesti permissivi, con nemico relativamente carente in termini di difesa aerea.

I Tornado della Luftwaffe

L’architettura Tornado operativa della Germania è strutturata su due squadroni tattici: il Luftwaffengeschwader 51 "Immelmann" con sede a Jagel ed il Luftwaffengeschwader 33 schierato nella base di Büchel. I due centri di addestramento si trovano a Kaufbeuren e presso la base aerea di Holloman, negli Stati Uniti. La linea Tornado è composta da 93 velivoli: 64 IDS e 29 ECR. Il Tornado è anche l'unica piattaforma tedesca a cui spetta la proiezione nucleare con le B61. Contro l'Isis, la potente Luftwaffe non è riuscita a schierare più di sei caccia multiruolo Tornado. Questi ultimi inizialmente non potevano svolgere missioni notturne a causa di un problema visivo tra il display principale ed il visore del casco dei piloti. Il problema è stato risolto successivamente, ma non è chiaro se la soluzione sia stata estesa all’intera flotta.

Il destino dei Tornado tedeschi

Due anni fa il Ministro della Difesa Ursula von der Leyen annunciò la decisione del governo di mantenere la flotta Tornado fino al 2035 (estendo di dieci anni il precedente limite), valutando nel frattempo un sostituto che sarebbe entrato gradualmente in servizio dal 2025. Berlino ritiene l'Eurofighter Typhoon il candidato principale per sostituire la flotta Panavia, tuttavia nessuna decisione è stata ancora assunta con altre piattaforme (F-35, F-15 ed F-18) ancora vagliate dal governo tedesco. In ogni caso la Bundeswehr dovrà lottare a lungo con i problemi del Tornado. Tagli al bilancio e mancanza di pezzi di ricambio, hanno portato l’aviazione tedesca al minimo storico da quando è stata riformata nel dopoguerra. Nonostante le criticità, dallo scorso gennaio la Germania ha implementato nella NATO Response Force (la Forza di Reazione rapida che dovrebbe attivarsi in caso di crisi con la Russia) dieci Tornado.

Secondo il Ministero della Difesa tedesco “i dieci Tornado soddisfano gli attuali requisiti della NATO”.

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