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Germania, forze dell'ordine sgominano "polizia della sharia"

I soggetti fermati, a detta degli inquirenti, miravano a imporre la sharia nella società tedesca attraverso un’intensa attività propagandistica e intimidazioni

Germania, forze dell'ordine sgominano "polizia della sharia"

In Germania, la polizia federale ha in questi giorni sgominato una banda di immigrati islamici denominata “polizia della sharia”.

In base a quanto riporta l’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur (Dpa), alla sbarra sono finiti sette individui, di età compresa tra i 27 e i 37 anni, originari della Siria e dell’Iraq, accusati di avere messo in piedi un’organizzazione para-militare intesa a propagandare nel Paese i precetti coranici e a intimidire gli abitanti della città renana di Wuppertal.

Le forze dell’ordine affermano infatti che i compiti di tale “polizia della sharia” sarebbero stati la diffusione di volantini inneggianti alla prevalenza della legge islamica su quella statale e il pianificare assalti contro gli esercizi commerciali giudicati “immorali”. A detta degli investigatori, sarebbero stati appunto numerosi gli “attentati incendiari” perpetrati dalla banda di immigrati contro i negozi di Wuppertal dediti alla vendita di alcolici e di sigarette.

Gli appartenenti alla formazione para-militare avrebbero sempre indossato, durante i raid contro i commercianti della città renana, delle vere e proprie uniformi, di colore arancione e sulle quali campeggiava proprio la scritta “polizia della sharia”. Le divise in questione, riferisce Dpa, sarebbero state rinvenute dalle forze di sicurezza nelle abitazioni dei sette immigrati mediorientali, insieme a grandi quantità di volantini recanti slogan, in tedesco e in arabo, a favore dell’islamizzazione della Germania”.

Gli stranieri arrestati sono stati quindi immediatamente sottoposti, dalla magistratura federale, a un processo per direttissima, imputati per i reati di “minacce” ed “esercizio abusivo di funzioni di polizia”. La stessa Dpa ha però in seguito evidenziato il fatto che i sette sospettati sarebbero stati in passato, per la precisione nel 2014 e nel 2016, già incriminati dalle autorità tedesche per condotte contrarie all’ordine pubblico (rapine, spaccio di droga, schiamazzi notturni). Costoro sarebbero stati allora persino raggiunti da provvedimenti di espulsione, ma finora la polizia non avrebbe mai provveduto a rimpatriare con la forza tali immigrati arabi.

Le precisazioni fornite dall’agenzia di stampa hanno, di conseguenza, infiammato il dibattito politico nazionale, con i nazionalisti di AfD che hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Horst Seehofer. I deputati sovranisti mirano così a ottenere dal governo Merkel chiarimenti sulle ragioni della mancata espulsione degli individui che oggi sono a processo per la costituzione della “polizia della sharia”.

Alice Weidel, capogruppo di AfD al Bundestag, ha comunque già attribuito il mancato rimpatrio dei sette stranieri musulmani all’atteggiamento “lassista e pro-migranti” propugnato, a suo dire, dalla cancelliera dall’inizio della crisi migratoria nell’Ue.

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