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Germania, l'islamico che punta alla presidenza: "La croce di Gesù è una bestemmia"

Navid Kermani piace alla sinistra ma non alla Merkel. Nel 2009 disse: "L'idolatria della croce è una bestemmia". Ora può diventare presidente federale

Germania, l'islamico che punta alla presidenza: "La croce di Gesù è una bestemmia"

Il prossimo presidente federale potrebbe essere un musulmano. Così dopo Londra, dove è stato recentemente eletto sindaco l'islamico Sadiq Khan, la Germania fa i conti con la possibilità di avere un capo dello Stato di fede islamica. Come spiega il Corriere della Sera, infatti, i socaildemocratici della Spd, la Linke e i Verdi stanno seriamente valutando la possibilità di candidare Navid Kermani quando, agli inizi del 2017, Joachim gauck lascerà la presidenza.

Kermani è un intellettuale di origine iraniana. Quarantottenne nato a Siegen, in Vestfalia, è romanziere e saggista: scrive sul quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung, sul settimanale Die Zeit e sul quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung. Sebbene sia da sempre considerato un intellettuale impegnato a superare quelle diversità che dividono le religioni, le sue dichiarazioni pubbliche non hanno mancato di destare scandalo e sollevare pesantissime polemiche. In più di un'occasione ha, infatti, spiegato ch per il Corano Gesù non fu mai crocifisso dal momento che sulla croce ci andò qualcun altro al suo posto. E proprio sulla croce ha espresso parole pesantissime. Per Kermani "l'idolatria della croce" è "una bestemmia". Nel 2009, quando visitò San Lorenzo in Lucina a Roma, raccontò alla Neue Zürcher Zeitung che davanti al quadro di Guido Reni pensò per la prima volta di "poter credere a una croce" tanto è capace di trasformare il dolore da fisico a metafisico.

La scelta della sinistra di puntare su Kermani non piace a tutti. In primis, non si trova d'accordo la cancelliera Angela Merkel. Tuttavia, i progressisti sembrano intenzionati a tirare dritto su questa strada.

Anche perché, come spiega il Corriere della Sera, la vedono come l'occasione per "affermare la mutazione genetica in corso nel Paese che ha aperto le porte ai rifugiati".

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