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Gion a Kyoto, l'ultima roccaforte delle geishe

Sono sempre di meno, ma non per questo invisibili. Il fascino senza tempo delle "figlie dell'arte" tra cultura, raffinatezza, eleganza e i pregiudizi infondati

Gion a Kyoto, l'ultima roccaforte delle geishe

Sono sempre di meno, le geishe. Eppure, nonostante tutto, continuano a stregare con il loro fascino indiscutibile. A Kyoto, che resta la loro capitale, ce ne sono ancora. E trovarle in giro non è poi così difficile.

Le geishe rappresentano una figura antichissima, quasi archetipica, diffusa in ogni cultura del mondo. Sono le “figlie dell’arte”, intrattenitrici raffinatissime, colte e sagaci. Musiciste e ballerine delicate, esperte in ogni arte, soprattutto in quella della conversazione. C’è (quasi) un parallelo nell’antica cultura greca da scovare nella figura dell’etera. Ma, come quest’ultima, nemmeno la geisha è una prostituta. Quella, semmai, è stata una deviazione: la geisha è la dama di compagnia che allieta cene e momenti conviviali.

Nell’antica capitale giapponese, sopravvive il “fortino” delle geishe. È il quartiere di Gion, nel cuore orientale della città. Sono sempre meno le ragazze che decidono di intraprendere la carriera da “figlie dell’arte”, spaventate dall’incertezza nel futuro e, probabilmente, dal lungo e duro addestramento che richiede anni e anni di preparazione. Non si diventa geisha, o meglio geiko, per caso. Occorre studio e abnegazione. Fino a che non si avrà l’investitura ufficiale, si sarà “apprendiste”, maiko.

Non è difficile incontrarle in giro, a passeggio lungo le haramachi, le vie dei fiori. Tra queste c’è Haramikoji dori, una stradina che ha preservato intatto il fascino tradizionale delle abitazioni. Ci si arriva da Shijo dori, la lunga via dello shopping (per lo più turistico) che inizia da quel capo del ponte sul fiume Kamogawa vicino al quale c’è la statua dedicata alla leggendaria Izumi No Okuni.

Si racconta che fu lei a creare il teatro kabuki, sviluppando una sensuale danza con le sue compagne e discepoli, da lei raccattate fra le ragazze sbandate per addestrarle alla raffinatezza, alla danza e alla cultura.

L’Haramikoji dori è il cuore pulsante della vita artistica e culturale di Kyoto. A orari cadenzati, è invasa dai taxi. Perché nei teatri che sorgono qui (tra cui il Gion Corner e la Yasuka Hall), le geishe (perlopiù maiko) si esibiscono nelle danze tradizionali. Chi lo desidera, può chiedere di farsi allietare la cena dalle “figlie dell’arte”.

Non è difficile, anche perché ci sono molti ristoranti, case da té (maichaya) e alberghi tradizionali che offrono questa possibilità.

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