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Taglio del cuneo fiscale, il Cdm approva la "mancetta di Stato"

È arrivato l'ok al dl sul taglio del cuneo fiscale: vale 2,943 miliardi in termini di cassa nel 2020 e dovrebbe riguardare circa 16 milioni di lavoratori

Taglio del cuneo fiscale, il Cdm approva la "mancetta di Stato"

Dal Consiglio dei ministri è arrivato già stasera l'ok al dl sul cuneo fiscale che riguarderà una platea di 16 milioni di lavoratori, e che vale 2,943 miliardi in termini di cassa nel 2020. A spingere per l'approvazione è stato soprattutto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, maggiore sponsor della misura. Come riporta l'agenzia stampa Adnkronos, secondo quanto si legge in una bozza del dl cuneo fiscale il taglio potrà arrivare a 600 euro annui per i redditi tra 26.600 euro a 28 mila euro l'anno, a 480 euro annui per chi arriva a 35 mila euro l'anno. Per chi ha un reddito compreso tra 35 mila e 40 mila euro l'anno il beneficio parte da 400 euro fino ad azzerarsi.

Secondo quanto si legge nella relazione illustrativa il taglio è di "600 euro se il reddito complessivo è superiore a 26.600 euro ma non a 28.000 euro; per redditi superiori a 28.000 euro ma non a 35.000 euro l'importo di 600 euro decresce linearmente fino a raggiungere un valore di 80 euro mensili; per redditi superiori a 35.000 euro l'importo di 480 euro continua a decrescere linearmente fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito pari 40.000 euro".

Cosa cambia con il taglio del cuneo fiscale

Andando nel dettaglio della misura, come spiegato da IlGiornale.it, chi percepisce un reddito lordo annuo compreso tra gli 8.175 euro e i 28mila euro riceverà un bonus fiscale pari a 100 euro al mese, ovvero 1.200 euro all'anno. Per quelli in possesso di un reddito annuo sopra i 28mila euro ma fino ai 35mila euro è invece prevista una detrazione fiscale che porterà loro un beneficio in busta paga che oscilla tra i 100 e gli 80 euro al mese a scalare, per un massimo di 960 euro in più all'anno a seconda dei guadagni. Chi sfonda il tetto dei 35mila euro di reddito e arriva a 40mila dovrà accontentarsi di una detrazione che dagli 80 euro decresce fino ad azzerarsi. Oltre la soglia dei 28mila euro di reddito, il bonus scalerebbe da 100 a 97 euro al mese per ogni mille euro di reddito in più, fino ad arrivare a 80 euro al mese per chi ha un reddito di 35mila euro lordi annui, passando per le tappe intermedie di 94 euro, 91 euro, 88,5 euro e 83 euro.

Dalla soglia dei 35mila euro fino ai 40mila euro lordi di reddito, la detrazione dovrebbe scendere ancora, sempre ogni mille euro in più di reddito, passando da 80 a 64 euro al mese, quindi a 48 euro, 32 euro e, infine, 16 euro mensili in più per chi percepisce un reddito superiore ai 40mila euro lordi annui. Il documento presentato da Gualtieri ha sottolineato come i fruitori dell'attuale bonus Renzi di 80 euro siano 11,7 milioni; queste persone vedranno il loro bonus salire fino a 100 euro. I nuovi beneficiari, quelli che cioè non hanno fin qui percepito alcun bonus, sono 4,3 milioni. Scendendo nel dettaglio troviamo 750mila lavoratori con i redditi più bassi, 26.600 con guadagni fino a 28mila, 2,6 milioni con reddito compreso tra i 28mila euro e i 35mila e 950mila incastonati nella fascia che va da 35mila a 40mila euro annui.

Gualtieri da Davos

Intervenuto al World Economic Forum di Davos, Roberto Gualtieri ha spiegato che sono "più che mai necessarie maggiori riforme strutturali nell'Unione europea e una più forte integrazione a livello comunitario". "Servono riforme strutturali e maggiore integrazione a livello europeo - ha aggiunto -. I problemi non si risolvono solo con lo stimolo fiscale", ha spiegato Gualtieri sottolineando come il sistema bancario italiano sia "sano e solido".

Conte esulta per l'approvazione

Il presidente del Consiglio ha voluto annunciare via Twitter l'ok al decreto sul taglio del cuneo fiscale. Il premier ha scritto: "Abbiamo appena approvato il decreto che stanzia 3 miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, mettendo più soldi nelle buste paga di 16 milioni di lavoratrici e lavoratori. Andiamo avanti rispondendo ai bisogni dei cittadini con serietà e fatti concreti".

Anche Vito Crimi, reggente del Movimento 5 Stelle dopo le dimissioni di Luigi Di Maio, ha tenuto a precisare il lavoro svolto dal suo partito celebrando il suo insediamento con l'annuncio del taglio.

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