Economia

Taglio al cuneo, la nuova mancia di Stato: cosa cambia fascia per fascia

La proposta di taglio del cuneo fiscale presentata dal governo ai giallorossi riguarderà una platea di 16 milioni di lavoratori. Ecco come cambieranno le loro buste paga, fascia per fascia

Taglio al cuneo, la nuova mancia di Stato: cosa cambia fascia per fascia

Al termine di una riunione, l'esecutivo giallorosso ha illustrato ai sindacati la proposta di taglio del cuneo fiscale, che prevede l'assegnazione di una mancia più o meno misera a una platea formata da 16 milioni di lavoratori.

Il provvedimento, che secondo fonti di governo sarà probabilmente un decreto legge, potrebbe essere portato già nel prossimo Cdm, magari fissato prima delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria, entrambe in programma domenica 26 gennaio.

Gualtieri ha auspicato che la fumata bianca arrivi entro la fine del mese. A domanda diretta, il ministro ha risposto: “Speriamo di sì. La preparazione sarà più rapida possibile”.

A partire da luglio 2020 scatterà l'applicazione di uno schema che porterà benefici variabili: si parte da un massimo di 1.200 euro per chi è in possesso di redditi bassi per poi arrivare a un abbassamento graduale, fino all'azzeramento dei bonus, per chi tocca quota 40mila annui.

Come cambiano le buste paga fascia per fascia

Chi percepisce un reddito lordo annuo compreso tra gli 8.175 euro e i 28mila euro riceverà un bonus fiscale pari a 100 euro al mese, ovvero 1.200 euro all'anno.

Per quelli in possesso di un reddito annuo sopra i 28mila euro ma fino ai 35mila euro è invece prevista una detrazione fiscale che porterà loro un beneficio in busta paga che oscilla tra i 100 e gli 80 euro al mese a scalare, per un massimo di 960 euro in più all'anno a seconda dei guadagni.

Chi sfonda il tetto dei 35mila euro di reddito e arriva a 40mila dovrà accontentarsi di una detrazione che dagli 80 euro decresce fino ad azzerarsi.

Oltre la soglia dei 28mila euro di reddito, il bonus scalerebbe da 100 a 97 euro al mese per ogni mille euro di reddito in più, fino ad arrivare a 80 euro al mese per chi ha un reddito di 35mila euro lordi annui, passando per le tappe intermedie di 94 euro, 91 euro, 88,5 euro e 83 euro.

Dalla soglia dei 35mila euro fino ai 40mila euro lordi di reddito, la detrazione dovrebbe scendere ancora, sempre ogni mille euro in più di reddito, passando da 80 a 64 euro al mese, quindi a 48 euro, 32 euro e, infine, 16 euro mensili in più per chi percepisce un reddito superiore ai 40mila euro lordi annui.

Il documento presentato da Gualtieri ha sottolineato come i fruitori dell'attuale bonus Renzi di 80 euro siano 11,7 milioni; queste persone vedranno il loro bonus salire fino a 100 euro. I nuovi beneficiari, quelli che cioè non hanno fin qui percepito alcun bonus, sono 4,3 milioni.

Scendendo nel dettaglio troviamo 750mila lavoratori con i redditi più bassi, 26.600 con guadagni fino a 28mila, 2,6 milioni con reddito compreso tra i 28mila euro e i 35mila e 950mila incastonati nella fascia che va da 35mila a 40mila euro annui.

Il commento dell'Ugl

Sul fronte dei sindacati, ha espresso soddisfazione Paolo Capone, pur ribadendo la necessità di un "taglio poderoso" capace di incidere sui redditi dei lavoratori.

Il segretario generale dell'Ugl ha commentato così la proposta messa sul tavolo dal governo: "Bene la riduzione del cuneo fiscale a cui sta lavorando l’esecutivo, tuttavia si deve trattare di un taglio poderoso che incida in modo consistente sulla busta paga dei lavoratori per far ripartire i consumi. Ci vuole, quindi, più attenzione per il sociale e per l’occupazione, non misure spot che rischiano di rivelarsi insufficienti. Sarebbe una vera e propria presa in giro per i lavoratori e per le loro famiglie.

In tal senso, auspico un maggiore coraggio da parte del Governo per invertire la rotta e favorire una reale ripresa economica del Paese”.

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