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I portatori della Sindrome di Down: "Siamo specie in via d'estinzione"

La Canadian Down Syndrome Society ha lanciato la petizione per riconoscere i portatori di questa sindrome "esseri viventi in pericolo d'estinzione"

I portatori della Sindrome di Down: "Siamo specie in via d'estinzione"

Le persone con sindrome di Down, in molti paesi del mondo, vengono eliminate quasi sistematicamente prima della nascita. In alcuni di essi, con "un'efficacia" del 100% attraverso dei test diagnostici prenatali e degli screening cromosomici.

Così è stato stimato che il 65% dei bambini in Norvegia, ai quali prima della nascita era stata diagnosticata la sindrome, sono stati abortiti. Le cifre sono ancor più gravi in altri Paesi. Per esempio gli abortiti in Gran Bretagna sono stati il 90%, il 95% in Spagna e quasi il 100% in Islanda.

Per fronteggiare questo che viene chiamato il nuovo "genocidio degli innocenti", la Canadian Down Syndrome Society ha lanciato una campagna internazionale per attirare l'attenzione su quanto accade già in alcuni paesi e su quanto potrà accadere in altri (per esempio in Irlanda, dove è stato revocato l'ottavo emendamento che protegge i bambini non ancora nati).

La Canadian Down Syndrome Society vuole mettere anche a confronto la sua situazione che riguarda i portatori di questa sindrome (chiamata scientificamente Trisomia 21 e caratterizzata da ritardi nella crescita fisica, caratteristiche facciali distinte, a volte qualche ritardo mentale, ma con prospettive di vita "felici") con quella di certe specie animali in via di estinzione, che meritano attenzione e sforzo pedagogico, di bilancio e politico, quella stessa attenzione che è negata alle persone con il Trisomia 21.

Infatti, le persone con sindrome di Down "soddisfano i requisiti che l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura", come spiega Nicolás de Cárdenas, richiede per essere inclusi nella "loro lista rossa di animali in via di estinzione, come esempio di una popolazione che si è ridotta dell'80-90 percento negli ultimi 10 anni".

Il video della campagna (della durata di un minuto e cinque secondi) che Canadian Down Syndrome Society ha lanciato provoca lo spettatore mostrando persone con la Sindrome che si travestono da orsi polari, panda o leoni e rivendicano con ironia di volere essere le "prime persone che chiedono di essere riconosciute come esseri viventi in pericolo di estinzione".

La petizione internazionale è stata inserita su EndangeredSyndrome.com, sito sul quale vengono riportati alcuni dati allarmanti. In Europa e in Asia le nascite con la Sindrome di Down sono inferiori del 50% rispetto a quanto previsto. In Danimarca le nascite con la Sindrome sono diminuite in media del 13% all'anno dal 2004-2010. Generalmente il 25% di coloro che hanno disabilità intellettive vive in condizioni di povertà. In Nord America le organizzazioni che si occupano del benessere degli animali hanno il 90% in più di risorse e di finanziamenti rispetto alle organizzazioni che si occupano delle persone con Sindrome di Down. Inoltre, il 65% delle persone con la Sindrome è fuori dalla forza lavoro nel mondo.

Attraverso la petizione, si chiede anche di garantire il diritto al lavoro e all’essere autosufficienti come membri attivi della società, di avere riconosciuto il diritto di vivere in modo indipendente con più strutture abitative e tempi di attesa ridotti, di avere un adeguato supporto comunitario e servizi per facilitare l'inclusione sociale, di rimuovere le barriere educative per garantire un migliore supporto agli studenti con la Sindrome e, infine, di avere una educazione pubblica che sfidi l'errata percezione delle persone "Down".

Recentemente il presidente americano Donald Trump aveva voluto celebrare la vita di oltre 250mila americani portatori della Sindrome di Down, promettendo una "più profonda comprensione della sindrome stessa” per imparare come si può garantire che le belle persone con questa sindrome possano partecipare pienamente alla società "e onorare la santità della loro vita, in ogni sua fase".

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