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I profughi fanno male alla Merkel, Schaeble avverte: "Così Cdu crolla"

Interpretando come al solito l'anima intransigente del partito, Wolfgang Schaeuble più di ogni altro potrebbe dare una spallata alla cancelliera

I profughi fanno male alla Merkel, Schaeble avverte: "Così Cdu crolla"

Che adesso a difenderla siano i nemici di sempre non è un gran segnale per Angela Merkel: il sostegno di un detrattore come Joschka Fischer non alimenta certo il buonumore nella Cdu. L'emergenza profughi ha regalato un altro weekend di passione alla cancelliera, attaccata in casa anche dalle principali istituzioni addette alla sicurezza, che hanno messo le mani avanti in un documento pubblicato dalla Welt am Sonntag: se il Paese "importa estremisti e conflitti di altri Paesi", non si può garantire la sicurezza.

Parole durissime, che si uniscono all'avvertimento del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, tornato all'attacco, qualche giorno fa, nel presidio del partito: ha denunciato il clima "drammatico" nell'Unione e il rischio di una frattura fra la base e i vertici, se il pacchetto sul diritto d'asilo non avesse effetti veloci sull'opinione pubblica e sulla situazione generale.

Un intervento che rilancia i dubbi, già esplosi durante le ultime trattative sugli aiuti alla Grecia quest'estate, sull'ambizione del falco del rigore a conquistare la cancelleria, realizzando il sogno politico dopo una vita ai vertici sempre al secondo posto.

Tuttavia, lo stesso Spiegel, che ha svelato il retroscena del partito dei conservatori, non si lancia in un'interpretazione univoca e lascia aperta la domanda: il dubbio è se Schaeuble sosterrà o affosserà Frau Merkel. L'ex braccio destro di Helmut Kohl è ritenuto uomo leale, al servizio dello Stato.

È chiaro, però, che lui più di ogni altro potrebbe dare una spallata alla cancelliera, interpretando come al solito l'anima intransigente del partito. La correzione della politica dell'accoglienza, senza venir meno al principio delle porte aperte a chi ha diritto all'asilo, è comunque già in atto: oggi la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha rivelato che il governo tedesco intende mandare indietro gli afghani, per frenare il flusso migratorio (quest'anno, secondo stime non ufficiali, ci saranno un milione di richiedenti asilo).

Inoltre si lavora a un pacchetto, che dovrebbe istituire le zone di transito, e accelerare i rimpatri: via charter se necessario. Queste misure non bastano, per ora, a calmare l'agitazione.

Il leader della Csu bavarese Horst Seehofer - rincorrendo i consensi persi a destra, e incalzando come sempre gli alleati come il più agguerrito degli oppositori - oggi ha rincarato la dose: "Se la politica sull'asilo non viene corretta, ne va dell'esistenza dell'Unione", è la reazione all'ennesimo sondaggio negativo.

L'Unione, secondo un rilevamento dell'Emnid pubblicato dalla Bild am Sonntag, sarebbe al 36% dei consensi: il record minimo da 3 anni a questa parte. Il dato, che mostra il partito comunque saldamente al comando, rivela un'erosione di voti ormai costante: con la destra di "Alternative fuer Deutschland" data ancora al 7%.

Sono i "nemici", adesso, a sorpresa, ad appoggiare Frau Merkel. "Che potessi un giorno difendere Angela Merkel non lo avrei pensato neanche io, ma devo farlo", ha detto Fischer alla Bild. È una Merkel nuova, secondo la lettura di chi l'ha sempre aspramente criticata, questa che accantona la prudenza e apre ai profughi. Nessun errore, anzi: "Merita rispetto al di là dei partiti".

Anche la ministra Ursula von der Leyen, più rivale che amica, ha sentenziato: "La base dell'Unione sa benissimo che nessuno meglio di Merkel può guidare la Germania e l'Europa nella crisi dei profughi". C'è però chi spera che sia il momento giusto per farla fuori, magari, come trapelò un pò di tempo fa, mandandola all'Onu. Un segnale positivo è arrivato, infine, dalle strade di Colonia: dove diecimila persone hanno manifestato contro un corteo indetto da estremisti di destra.

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