Iran, frustate e prigione per i minatori che protestano
8 Giugno 2016 - 11:33Pugno di ferro di Teheran contro i minatori della cava di carbone di Bafgh, che nelle settimane scorse avevano protestato per le loro condizioni di lavoro
Pugno di ferro delle autorità iraniane contro un gruppo di minatori della cava di carbone di Bafgh, 745 km a sud est di Teheran. Sono stati condannati a frustate e a diversi periodi di prigione, dopo che nelle settimane scorse avevano protestato per le loro cattive condizioni di lavoro.
A riferirlo al giornale Aftab-e Yazd è Faramarz Tofighi, rappresentante della Suprema assemblea dei lavoratori. "È un verdetto - ha osservato l'uomo - che è contro la legge perché i lavoratori hanno il diritto di protestare per i problemi della loro categoria".
Due anni fa un'altra dura protesta
Due anni fa, nel corso di una protesta da parte dei lavoratori di una miniera di ferro a Chadormalu, nella provincia centrale di Yadz, venti minatori erano stati arrestati mentre scioperavano. Quella volta finirono in manette anche il presidente e il segretario del sindacato che avevano indetto l’astensione dal lavoro.
Il sindacalista Mansoor Onsaloo aveva difeso i lavoratori ricordando che i minatori guadagnano tra i 205 e i 240 euro al mese, mentre le autorità locali avevano stabilito paghe tra i 512 e i 682 euro al mese.
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