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Isis, la rabbia della figlia di Haines: "Se Jihadi John vive non avrò pace"

Le famiglie ora chiedono giustizia. La figlia adolescente del cooperante: "Sollevata, ma non basta". Sostieni il reportage

Isis, la rabbia della figlia di Haines: "Se Jihadi John vive non avrò pace"

Ora Jihadi John, l'uomo responsabile per la decapitazione degli ostaggi occidentali in mano al sedicente Stato islamico, ha un nome. Non un volto, perché di sue foto non ne sono state fino a questo momento pubblicate, ma si sa chi sia.

Britannico, il maggiore di sei figli, una laurea in Informatica e una vita a West London, prima di prendere la via del jihad armato si chiamava Mohamed Emwazi. Ieri sono stati diffusi per la prima volta i dettagli sulla sua identità, dopo che nei mesi scorsi si è molto speculato su chi potesse essere. E sono fioccati i commenti dei familiari delle sue vittime.

Nelle loro parole tante richieste di giustizia, la speranza che Emwazi non venga ucciso in battaglia, che possa tornare in Gran Bretagna per essere messo alla sbarra e condannato per i suoi crimini, come ha detto Dragana Haines, la moglie del cooperante David, terzo ostaggio occidentale ucciso dall'Isis.

"Essere ucciso in azione, se vogliamo metterla così - ha detto - per lui sarebbe una morte onorevole ed è l'ultima cosa che voglio per una persona di quel genere". Parole pacate, ma che nascono una naturale, grande rabbia, meno contenuta nel commento della figlia adolescenza, Bethany.

In un'intervista con ITV News, la ragazza ha parlato di una sorta di sollievo provato dopo l'identificazione dell'uomo, ma ha detto anche che "le famiglie potranno finalmente avere pace soltanto quando qualcuni gli pianterà un proiettile tra gli occhi".

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