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Isis, giallo su "John il jihadista": rispunta in video

Resta ancora un fitto alone di mistero attorno all’identità del boia. Ma Cameron: "Deve affrontare la giustizia"

Isis, giallo su "John il jihadista": rispunta in video

È giallo sulla sorte di "John il jihadista", l'efferato boia dell'Isis con accento inglese responsabile delle terribili decapitazioni degli ostaggi americani e britannici che hanno scioccato il mondo. Il Mail on Sunday è sicuro che sia rimasto ferito nel corso di un raid aereo Usa al confine fra Iraq e Siria. Ma sarebbe sempre lui, il miliziano forse venuto da Londra, a compiere la nuova "esecuzione" ripresa in video dello statunitense Peter Kassig, l’ultima vittima occidentale dello Stato islamico. E la quinta per l’uomo misterioso al quale è stato affibbiato il nomignolo mediatico di "Jihadi John", ormai riconoscibile per l’alta statura, il volto incappucciato e il coltello usato nelle decapitazioni.

Prima di Kassig, erano stati uccisi i britannici David Haines e Alan Henning, gli americani James Foley e Steven Sotloff. Londra e Washington hanno lanciato una caccia all’uomo per catturarlo o eliminarlo. E secondo il Mail ci sono andati molto vicini. L’uomo sarebbe stato colpito nel corso di una riunione dei leader dell’Isis in una città irachena, vicino al confine con la Siria la scorsa settimana, forse lo stesso in cui era stata dato per ferito o ucciso lo stesso Califfo Abu Bakr Al Baghdadi, rifattosi vivo in un minaccioso messaggio audio e sul quale aleggia un altro giallo. Non ci sono conferme ufficiali. Sempre il tabloid britannico aveva rivelato nei giorni scorsi che Londra aveva organizzato una missione senza precedenti delle Sas, le forze speciali di Sua maestà, per trovare il terrorista. Il fatto che compaia nel video, pubblicato dall’Isis subito dopo la notizia del suo ferimento, non è certo una prova che non sia stato colpito. La decapitazione di Kassig potrebbe essere stata registrata prima del raid americano.

Il premier britannico, David Cameron, almeno a parole, vorrebbe catturare vivo Jihadi John. "Deve affrontare la giustizia per gli atti spaventosi che ha portato a termine in Siria ma non farò alcun commento sui raid aerei", ha detto in una conferenza stampa al vertice del G20 in Australia. "È evidente che chi va in Siria e Iraq per condurre operazioni terroristiche si mette in una situazione di pericolo", ha aggiunto riferendosi ai tanti giovani britannici che aspirano a diventare jihadisti fra le file dell’Isis. Resta ancora un fitto alone di mistero attorno all’identità del boia. A settembre il direttore dell’Fbi, James Comey, aveva affermato che i servizi di intelligence conoscevano chi fosse l’uomo. Ma il suo nome non è mai stato rivelato. Per il Mail è uno dei pochi occidentali a occupare una posizione di leadership all’interno dello Stato islamico.

Da semplice guardia di prigionieri sarebbe, infatti, diventato membro dell’organo che governa una "provincia" dell’Isis.

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