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Gli jihadisti americani? Ricchi e integrati

Gli jihadisti americani non nascono nei quartieri-ghetto come Molenbeek

Gli jihadisti americani? Ricchi e integrati

La strage di Orlando, compiuta da un cittadino americano di origini afgane con vaghe simpatie per gli jihadisti, pone un interrogativo serio sui motivi per i quali l'integralismo anche dove non vi è una ghettizzazione evidente dei musulmani. Dopo i gli attentati di Parigi e Bruxelles si è pensato che il fondamentalismo islamico prendesse piede per la scarsa integrazione ma nel caso statunitense siamo di fronte a musulmani ben integrati e privi di particolari problemi economici.

La composizione sociale degli jihadisti americani

Come fa notare La Stampa, gli Stati Uniti, infatti, a differenze dell’Europa, hanno accolto nelle università dottori e ingegneri provenienti dalle famiglie borghesi dei Paesi musulmani. Il reddito medio di una famiglia musulmana americana è dunque più elevato di una europea composta perlopiù da rifugiati che sono impiegati nella bassa manovalanza. Nonostante questo, secondo l’Fbi, circa 200 americani si sono uniti all’Isis o ad altri gruppi terroristici e che compiono periodicamente degli efferati attenti. È il caso di Nidal Hassan, medico nell’esercito americano di origini palestinesi che uccise dei soldati che stavano per partire per l’Afghanistan, dopo essersi consultato via mail con un teologo affiliato ad Al Qaeda. Tra gli attentatori della strage della maratona di Boston, di origine cecena, c’è Dzhokar che frequentava l’Università con una borsa di studio dopo essersi diplomato in un rinomato liceo. A Chattanooga, invece, lo scorso luglio, un giovane di origini palestinesi, laureato e con un buon lavoro, ha ucciso dei militari americani. La strage di San Bernardino è stata opera di una coppia molto benestante tanto che il marito circa 100mila dollari come ispettore sanitario. L’integralismo islamico americano non è, dunque, frutto della ghettizzazione come quello generatosi in Belgio da quartieri tipo Molenbeek e chi vuole partire come foreing fighter per la Siria incontra molte difficoltà dettate dalla mancanza di una filiera di reclutamento adeguata.

L’impossibilità a recarsi in Medio Oriente spinge i fondamentalisti islamici americani a compiere attentati in patria dove è, invece, molto facile procurarsi un’arma da fuoco.

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