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Jurgen Habermas demolisce la Merkel: "La sua politica è immobilista"

Habermas se la prende anche con un'Unione Europea "antidemocratica e sbagliata", costruita "nell'interesse dalla Germania"

Jurgen Habermas demolisce la Merkel: "La sua politica è immobilista"

Jurgen Habermas tira un ceffone ad Angela Merkel.

L'ottantasettenne filosofo tedesco, erede della scuola di Francoforte e probabilmente il più noto intellettuale vivente della Germania, concede una lunga intervista a Die Zeit sui temi dell'attualità politica: l'Unione Europea, il Brexit, la politica del governo tedesco.

Habermas non ha paura di spiegare come il predominio tedesco sull'Unione sia stato all'origine dell'impostazione tanto del processo di unificazione politica quanto delle scelte economiche e monetarie degli ultimi decenni: "L'unificazione dell'Europa è stata fatta nell'interesse della Repubblica Federale. La Germania è anche stata il beneficiario dell'Unione monetaria."

Quindi passa a spiegare le ragioni dell'ostilità verso la Germania da parte delle popolazioni di molti Stati del Sud Europa: "Poiché a partire dal 2010, attraverso il Consiglio d'Europa, la Germania ha avuto la meglio sulla Francia e sugli Stati europei del sud in virtù delle idee ordo-liberiste della propria politica del risparmio, Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble continuano ad avere gioco facile nel dare di sé stessi davanti all'opinione pubblica del proprio Paese l'immagine di difensori autentici dell'idea di Europa".

Peccato, continua Habermas, che questa idea di Europa si fondi su un immobilismo - su quella che viene definita "politica del placare" - perniciosa per l'Europa stessa: "L'argomentazione è 'non vi agitate, la Ue si è sempre trasformata'. Ma il precipitoso e anticipatorio adattamento alla normnalità del 'frenetico stare fermi' si paga con la rinuncia alla progettazione politica."

Insomma la Germania sarebbe "un'egemone riluttante e al tempo stesso insensibile e incapace, che utilizza e contemporaneamente nega il disturbato equilibrio del potere europeo".

"Ciò fa nascere risentimenti in particolare nei Paesi del Sud - conclude Habermas - Finché non si abolisce questa costruzione sbagliata e antidemocratica, non ci si deve meravigliare della propaganda antieuropea".

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