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L'agente dei servizi: "Non morirò per Trump"

Un'agente dei servizi è stata sospesa dopo aver scritto sui social alcune frasi contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

L'agente dei servizi: "Non morirò per Trump"

Un'agente dei servizi segreti americani è stata sospesa per aver scritto sulla propria pagina Facebook di preferire il carcere piuttosto che "ricevere una pallottola" per difendere il presidente Donald Trump. Secondo quanto riporta il Washington Examiner, i servizi segreti hanno già avviato un'indagine contro l'agente Kerry O'Grady, al momento in congedo amministrativo (continuerà a ricevere comunque lo stipendio finchè l'inchiesta non verrà chiusa).

Il post incriminato risale all'ottobre scorso, ma il caso è emerso solo questa settimana: alcuni critici, cita il Washington Examiner, si chiedono come mai ci siano voluti tre mesi per avviare le indagini sull'agente. Intanto prosegue la politica contro i flussi migratori da parte del nuovo presidente Donald Trump. A cinque passeggeri di origine irachena e un cittadino yemenita è stato impedito di imbarcarsi su un volo dell'EgyptAir dal Cairo diretto a New York a seguito del divieto emesso dal presidente Donald Trump di ingrsso negli Stati Uniti per tutti i cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana.

Secondo quanto riportano fonti dell'aeroporto del Cairo, i passeggeri arrivati nel gate sono stati fermati, nonostante fossero in possesso di visti validi, e imbarcati su voli diretti nei loro paesi di origine.

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