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L'Europa riconosce Guaidò. Francia, Spagna e Gb: "Lui è presidente"

Austria, Francia, Regno Unito, Spagna e Svezia hanno riconosciuto ufficialmente il leader dell'opposizione quale presidente incaricato del Venezuela. Anche Germania e Danimarca si uniscono al blocco anti-Maduro

L'Europa riconosce Guaidò. Francia, Spagna e Gb: "Lui è presidente"

Gli Stati d'Europa riconoscono Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela. Francia, Spagna, Svezia e Regno Unito e Austria hanno riconosciuto ufficialmente il leader dell'opposizione venezuelana come capo di Stato e interlocutore politico.

Il ministro degli Esteri francesi, Jean-Yves Le Drian, all'emittente France Inter, ha dichiarato: "Consideriamo che oggi il presidente dell'Assemblea Nazionale, Juan Guaidó, la cui legittimità è perfettamente riconosciuta, sia abilitato a convocare le elezioni presidenziali". "Sembra chiaro a tutti, compresi gli europei, che dobbiamo uscire da questa crisi con un'elezione completamente legittima". E il capo della diplomazia francese ha detto che da oggi la Francia e gli altri Paesi europei proveranno a costituire un gruppo di contatto "per accompagnare la transizione, non per essere neutrale".

Molto simili le dichiarazione del ministro degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, che alla tv pubblica Svt ha detto: "In questa situazione sosteniamo e consideriamo Guaidó come il legittimo presidente ad interim", e ha ribadito che la Svezia non ha riconosciuto le elezioni presidenziali dello scorso anno. E per questo Guaido è "unico legittimo rappresentante del popolo venezuelano".

Dalla Spagna, arrivano invece le parole del premier Pedro Sanchez. Madrid ha sempre sostenuto una linea fortemente favorevole al riconoscimento dell'autoproclamato presidente ad interim del Venezuela. E il primo ministro, in conferenza stampa, ha detto che da oggi la Spagna "riconosce ufficialmente il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidó, come presidente incaricato". In un tweet, Sanchez ha scritto: "Riconosco Juan Guaidó come presidente in carica del Venezuela, con un orizzonte chiaro: la convocazione di elezioni presidenziali libere e democratiche, con garanzie e senza esclusioni. Non farò un passo indietro, per la libertà, la democrazia e l'armonia in Venezuela".

E a stretto di giro di posto, sono arrivate anche le dichiarazioni via Twitter di Jeremy Hunt, ministro degli Esteri del Regno Unito: "Nicolas Maduro non ha convocato elezioni presidenziali entro il limite di otto giorni che avevamo deciso. Quindi il Regno Unito a fianco degli alleati europei ora riconosce Juan Guaidó come presidente costituzionale ad interim sino a quando potranno tenersi elezioni credibili. Speriamo questo ci avvicini alla fine della crisi umanitaria".

Arriva anche il riconoscimento ufficiale dell'Austria. Su Twitter, il cancelliere Sebastian Kurz ha scritto: "Il governo di Maduro ha rifiutato sino alla scadenza di accettare elezioni presidenziali libere e giuste. Perciò da questo momento consideriamo il presidente Juan Guaido come legittimo presidente ad interim in conformità con la Costituzione venezuelana". Che poi ha aggiunto: "Conta sul nostro pieno appoggio negli sforzi per riportare la democrazia in Venezuela, che da troppo tempo soffre di una cattiva gestione socialista e di un'assenza di stato di diritto".

Nella mattinata è arrivato poi anche il riconoscimento della Germania. Martina Fietz, portavoce del governo di Angela Merkel, ha detto che Berlino riconosce il leader dell'Assemblea nazionale come presidente ad interim del Venezuela. E anche la Danimarca si è unita al blocco riconoscendo Guaidò, "come presidente ad interim del Venezuela fino a quando non vi saranno elezioni libere e democratiche".

Così ha annunciato il ministro degli Esteri danese, Anders Samuelsen.

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