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La Libia ferma i primi migranti, ma la vera prova sarà l'estate

La Guardia Costiera di Tripoli blocca qualche centinaio di migranti imbarcati dalle spiagge davanti a Sabratha. Ma la vera sfida si giocherà con la bella stagione

La Libia ferma i primi migranti, ma la vera prova sarà l'estate

Il patto italo-libico sul contrasto all'immigrazione clandestina è stato firmato e il governo di Tripoli muove i primi passi per impedire le partenze dei barconi di migranti verso il nostro Paese.

Già il giorno successivo alla firma dell'accordo la guardia costiera libica ha annunciato di aver intercettato 431 persone a bordo di quattro gommoni nelle acque al largo di Sabratha, città a nord di Tripoli che è considerata uno dei fortini degli scafisti. Che in previsione dell'annunciata stretta nei controlli hanno già alzato i prezzi per la traversata: secondo quanto riporta Avvenire, il costo del viaggio in barca fino all'Italia è aumentato da 1500 a 2300 dinari, circa da 1100 a 1500 euro. Un'impennata che però non basta a bloccare le partenze.

"Fra i migranti clandestini c'erano molti subsahariani e molte donne e bambini - ha spiegato il generale Ayoub Qassem della Guardia costiera libica - Gli scafisti hanno tentato di dileguarsi aprendo il fuoco contro le nostre imbarcazioni ma i nostri uomini hanno risposto al fuoco costringendoli a ritirarsi." Appena il 27 gennaio scorso altri settecento migranti avevano preso la via del mare dalle stesse spiagge della zona di Sabratha.

Il 90% dei migranti parte dalla Libia

Ma è tutta la Libia, soprattutto nella zona che va dalla capitale al confine tunisino, ad essersi trasformata nel trampolino di lancio dei migranti pronti ad attraversare il Mediterraneo per raggiungere l'Europa. In Italia nel 2016 sono arrivate via mare oltre 181mila persone: si calcola che quasi il 90% di chi arriva sulle nostre coste sia partito dalle spiagge libiche.

Il 6,2% si sono imbarcate in Egitto e il resto da altri Paesi tra cui l'Algeria e la Tunisia, la Grecia e la Turchia. L'accordo fra Roma e Tripoli punta quindi a chiudere la principale porta di accesso al nostro Paese, ma se anche questa operazione dovesse funzionare, i trafficanti di uomini potrebbero comunque contare su una rete criminale ben rodata, sopratutto per quanto riguarda l'Egitto.

E come non bastasse anche dalla Libia, spesso ostaggio della guerriglia fra milizie rivali che si contendono il controllo del territorio, le partenze non si frenano. Solo nell'ultimo finesettimana le unità della Marina militare italiana e delle altre forze navali operanti in Mediterraneo hanno sbarcato nei porti del Mezzogiorno ben 1600 persone.

Numeri che lasciano riflettere in previsione dell'arrivo dell'estate.

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