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Marchiava donne con le sue iniziali trasformandole in schiave sessuali

Keith Raniere è accusato di aver trasformato delle donne in schiave sessuali, dopo averle marchiate a fuoco e averle sottoposte al lavaggio del cervello

Marchiava donne con le sue iniziali trasformandole in schiave sessuali

Donne marchiate a fuoco e trasformate in schiave sessuali: arriva la denuncia per il presunto responsabile. È stato infatti denunciato Keith Raniere: un nome non nuovo alle cronache, dato che è legato a quello di Allison Mack, co-protagonista della serie "Smallville" e finita ultimamente nell’occhio del ciclone proprio per accuse simili. Raniere sarebbe il fondatore di un gruppo chiamato Nxivm, con base nel nord dello stato di New York, del quale l’attrice farebbe parte: lei, sul suo sito, lo indica come il suo pigmalione.

Raniere si trovava in Messico quando è stato arrestato lunedì, dopo le accuse, e tradotto in Texas, per poi comparire in tribunale. Secondo quanto riportato da Time, Raniere è stato soprintendente di un sistema barbaro in cui le donne venivano rese schiave sessuali attraverso un lavaggio del cervello, obbligate a rispondere solo al maestro, cioè allo stesso Raniere. Queste donne sono state costrette a fare sesso con lui, a espletare lavori umili, a venire umiliate in pubblico e naturalmente a mantenere la segretezza.

Questa segretezza ha iniziato però a vacillare fin dal 2012, da quando cioè sono emerse testimonianze di sedicenti ex adepte, prima sulla stampa locale di Albany e poi sulle testate nazionali statunitensi. Stando ai racconti, Raniere avrebbe anche marchiato a fuoco con le proprie iniziali il pube delle donne da ridurre in schiavitù: le prove sarebbero in alcune registrazioni delle stesse adepte.

Tra gli obblighi cui queste donne sono state sottoposte anche una rigida dieta ipocalorica, dato che Raniere pare apprezzare le donne magre. Per chi non ha rispettato questo diktat alimentare c’è stata l’umiliazione: indossare finte mammelle di mucca e venire apostrofata con toni denigratori.

Ma anche essere minacciata o chiusa in una gabbia.

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