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Migranti, la Germania apre due centri in Marocco per espellere i minori non accompagnati

Il governo tedesco aprirà due centri in Marocco per rimpatriare i minori non accompagnati colpevoli di aver violato la legge

Migranti, la Germania apre due centri in Marocco per espellere i minori non accompagnati

A Landau, nel land sud-occidentale della Renania-Palatinato, una quindicenne tedesca è stata accoltellata a morte da un suo coetaneo afghano per una banale lite in un negozio. Non si tratterebbe di terrorismo, ha subito messo le mani avanti il procuratore locale, che, per evitare polemiche non ha voluto chiarire se il ragazzo fosse o meno un rifugiato. Ma l’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di fatti di cronaca, che in parte hanno determinato lo spostamento a destra dell’elettorato tedesco alle ultime elezioni.

D’altronde dietro ogni attentato sventato sul suolo tedesco, come pure dietro quelli messi a segno, spesso ci sono gli stessi rifugiati a cui la cancelliera aprì le porte nell’estate del 2015. Così, dopo soli due anni, la già scricchiolante Wilkommenskultur di Angela Merkel ora rischia di sgretolarsi definitivamente. Una prima parziale “ammissione di colpa” è arrivata domenica scorsa dalle colonne del Welt am Sonntag. Se da due anni a questa parte, infatti, nessun minorenne è stato espulso dal Paese, ora il governo tedesco ha deciso di costruire due centri nel nord del Marocco dove verranno rimpatriati i giovani sotto i 18 anni colpevoli di aver violato la legge.

Si tratta di un progetto pilota che, riassume il network di informazione tedesco Deutsche Welle, costituirà un canale legale attraverso il quale il governo tedesco potrà rimpatriare i minori non accompagnati senza prima dover rintracciare le rispettive famiglie d’origine. Ogni alloggio costerà 960mila euro e potrà ospitare fino a cento persone. I centri, che comprenderanno strutture sanitarie e scolastiche, saranno costruiti a marzo in collaborazione con il governo marocchino e verranno gestiti da specifiche Ong, mentre alcuni stati europei si sono già resi disponibili per contribuire economicamente al progetto.

Ma l'iniziativa ha già attirato le prime critiche. “Quello che il governo presenta come un modo di contrastare le cause dei flussi è soltanto un modo per espellere le persone”, ha attaccato la deputata grünen Luise Amtsberg. Per Stephan Dünnwald, del Consiglio bavarese per i rifugiati, sentito dalla Deutsche Welle, la proposta del ministero dell’Interno di Berlino non sarebbe neppure “legale”. La legislazione attuale prevede che i minori non accompagnati possano essere rimpatriati soltanto nel caso in cui venga rintracciato un familiare o un tutore che possa prendersi cura di loro o se ci sia una struttura adatta ad accoglierli nei rispettivi Stati di provenienza.

Anche tra le file della Cdu c’è chi, come Ansgar Heveling, si mostra perplesso. “Sarebbe più sensato se potessero riunirsi con le loro famiglie Paesi d'origine”, ha detto l’ex capo della commissione Interni del Bundestag. E sul quotidiano La Verità, Fabrizio La Rocca non esclude che possano verificarsi proteste come quella dei piloti Lufthansa, che all’inizio di dicembre si erano rifiutati di rimpatriare centinaia di rifugiati afghani espulsi dal Paese. I minori non accompagnati che vivono attualmente in Germania sono 48mila.

Ma con il cambio di rotta della politica tedesca ora questo numero potrebbe essere destinato a ridursi.

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