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Muore a 89 anni Simone Veil, prima presidente del Parlamento europeo

È scomparsa a 89 anni Simone Veil. Politica francese lib-dem, dopo essere sopravvissuta ad Auschwitz nel 1979 fu la prima presidente dell'Europarlamento

Muore a 89 anni Simone Veil, prima presidente del Parlamento europeo

È morta a 89 anni la politica francese Simone Veil. Nata a Nizza il 13 luglio 1927, di orgine ebraica, fu deportata ad Auschwitz insieme alla sua famiglia. Unica a tornare a casa insieme alla sorella, si laureò in giurisprudenza e negli anni Cinquanta entrò in magistratura. Abbandonò la carriera da giudice nel 1974, quando fu nominata ministro della sanità nel governo Chirac.

Simbolo delle battaglie del femminismo francese che chiedeva maggiore spazio all'interno della società, fu una delle prime donne ministro, confermata in quel ruolo anche dal premier Barre.

Di orientamento liberaldemocratico, nel periodo da ministro della sanità riuscì ad ottenere l'approvazione della legge sull'aborto al termine di un lungo dibattito all'Assemblea nazionale che non le evitò attacchi anche personali. Particolarmente forte il gesto di un deputato di opposizione, che arrivò a deporre un feto sotto formalina sul banco dei ministri.

La seconda svolta della sua carriera politica di Simone Veil arrivò nel 1979, anno in cui si svolsero le prime elezioni per il Parlamento europeo.

Presentata dall'Unione per la Democrazia francese come capolista e sostenuta apertamente dal presidente della Repubblica Giscard d'Estaing, alla prima seduta dell'europarlamento fu nominata presidente dell'assemblea, ruolo di responsabilità istituzionale e simbolica che mantenne fino al 1982, quando si dimise.

Rieletta al Parlamento una seconda volta nel 1984, Veil tornò in patria nel 1993 con l'incarico di ministro della Sanità, degli Affari sociali e delle Aree urbane nel governo Balladur. Tra il 1998 e il 2007 fu membro del Consiglio costituzionale, l'equivalente della nostra Consulta.

Infine, nel 2008 Simone Veil fu eletta all'Accademia francese al primo turno dello scrutinio, con 22 voti su 29.

Un ruolo che le ha consentito di spendersi, in base a quanto previsto dallo statuto dell'Accademia, per la promozione e la tutela della lingua e della cultura francesi.

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