Elezioni Europee 2019

Il no della Merkel all'alleanza Ppe-sovranisti: "Non dialogo con gli antisemiti"

Orban e Salvini lavorano a un'intesa. L'ungherese: "Il Ppe deve restare aperto". Ma la Merkel si oppone: "Nessuna cooperazione coi sovranisti"

Il no della Merkel all'alleanza Ppe-sovranisti: "Non dialogo con gli antisemiti"

La doccia gelata arriva subito. Ed è Angela Merkel a frenare qualsiasi ipotesi di trattativa. Non vuole sentire nemmeno parlare di alleanza tra il Partito popolare europeo (Ppe) e i sovranisti. È una strada che la cancelliera tedesca non è disposta nemmeno a prendere in considerazione. "Non dialogo con antisemiti e antieuropei", scandisce chiudendo così all'ipotesi di dialogo aperta ieri con l'incontro tra il primo ministro ungherese Viktor Orban e il vice premier Matteo Salvini.

"Se alle elezioni vincono Orbàn e la sua visione nel Ppe - ha annunciato Salvini - l'alleanza con noi è nelle cose". Dello stesso avviso è (ovviamente) il primo ministro ungherese: "Il Ppe deve restare aperto alla collaborazione con le destre, come quelle di Salvini - ha spiegato - io sono convinto che l'Ue ha bisogno di un'alleanza di partiti contro le migrazioni". Ma all'interno dei popolari, però, c'è chi non vede affatto di buon occhio una possibile alleanza con i sovranisti. Tra questi c'è, appunto, la Merkel. Che ha subito escluso la possibilità di una "cooperazione" tra i popolari europei e i partiti della destra populista dopo le elezioni europee. Al contrario, durante una visita nel Niger, la cancelliera tedesca ha spiegato di condividere pienamente la posizione del candidato di punta del Ppe, Manfred Weber, anche lui contrario a qualsiasi tipo di alleanza con le formazioni di destra presenti a Strasburgo. Non solo. Ha anche ricordato che il partito del premier ungherese, Fidesz, è stato già sospeso dal Ppe a causa delle sue "esternazioni antieuropee e antisemite".

Anche in area socialista tifano contro l'accordo tra popolari e sovranisti. Frans Timmermans, candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea, non fa infatti mistero di non vederlo di buon occhio.

"C’è stata questa sceneggiata d’amore fra Orban e Salvini che si basa sui valori della famiglia ma che significa discriminazione", ha criticato l'olandese dicendosi "sicuro" del fatto che "la maggior parte degli europei voglia un’alternativa, e voglia andare avanti, voglia combattere la discriminazione, voglia l’uguaglianza fra donna e uomo, fra varie religioni e nazionalità, voglia trovare soluzioni insieme attraverso il dialogo senza insulti, e voglia che consideriamo l’economia in modo sostenibile".

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