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Nord Corea, lancio multiplo di missili: avvertimento alle navi di Trump

L'obiettivo di Kim Jong-un è dimostrare a Trump di poter colpire le navi militari americane. Schiaffo a Seul che ha bloccato il sistema antimissile

Nord Corea, lancio multiplo di missili: avvertimento alle navi di Trump

Proprio mentre Seul decide di bloccare i lavori per l'installazione del sistema antimissile americano Thaad, la Corea del Nord effettua un nuovo lancio multiplo di missili. Una vera e propria raffica di missili è partita dalla città di Wonsan, sulla costa orientale, volando per circa 200 chilometri in direzione del Mar del Giappone. Si tratta del quarto lancio in un mese e del decimo dell'inizio dell'anno. Simbolicamente è considerato dagli analisti molto importante perché ha come obiettivo quello di dimostrare a Donald Trump di poter colpire le navi americane.

"La Corea del Nord - ha reso noto il Comando militare centrale di Seul - ha sparato molteplici razzi che sembrano missili da crociera terra-acqua a corto raggio". Il nuovo lancio è avvenuto a meno di una settimana dal via libera del Consiglio di sicurezza dell'Onu alle nuove sanzioni contro Pyongyang e a meno di un mese dall'insediamento del nuovo presidente sudcoreano, Moon Jae-in, leader del partito democratico pronto a fare la pace con la Corea del Nord. L'obiettivo del leader nordcoreano Kim Jong-un è quello di sviluppare un missile balistico intercontinentale (Icbm) in grado di raggiungere gli Stati Uniti. Nei tre precedenti test dell'ultimo mese, la Corea del Nord aveva utilizzato due missili a medio e lungo raggio e un missile a corto raggio Scud, sviluppato dall'Unione sovietica durante la Guerra Fredda.

Per quest'ultima provocazione, Pyongyang ha testato missili terra-acqua: una minaccia diretta all'"armada" che Trump ha inviato verso la Corea del Nord dove già stazionano la Carl Vinson e la Ronald Reagan e dove è in arrivo una delle portaerei più grandi del mondo, la Nimitz. Il Giappone ha condannato i test con il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, che ha definito "imperdonabile" l'ultima provocazione di Pyongyang.

Secondo i primi rilevamenti giapponesi, i missili non dovrebbero essere caduti in acque che appartengono alla zona economica esclusiva di Tokyo, come accaduto, invece, al termine del test del 29 maggio scorso.

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