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Obama e Mattarella: dal caos in Libia dipendono gli sbarchi

Il presidente Usa punta il dito sull'instabilità politica della Libia. Mattarella: "I libici hanno diritto a vivere senza guerra civile e terrorismo"

Obama e Mattarella: dal caos in Libia dipendono gli sbarchi

Anche Barack Obama si sofferma sull'odissea di migranti che dalla coste dell'Africa tentano di approdare in Europa, solcando il mare a bordo di imbarcazioni fatiscenti, stipati come sardine. Con conseguenze talvolta tragiche."Il problema dei rifugiati dalla Libia - dice in un'intervista a Msnbc - è il risultato dei conflitti tribali e delle differenze religiose in Libia che stanno creando il caos" . Ma cosa si può fare per porvi rimedio? Il presidente degli Stati Uniti non ha dubbi: "Dobbiamo mantenere un po' di prospettiva sulla questione. Il Medioriente e l'Africa del Nord stanno attraversando cambiamenti che non abbiamo visto in una generazione. Penso che il mondo islamico stia attraversando un processo in cui deve isolare e respingere quel tipo di estremismo che abbiamo visto espresso dallo Stato islamico, e questo è un progetto generazionale". Non ci sono soluzioni facili e non è possibile stabilire con esattezza quanto tempo ci vorrà per venire a capo di questo problema: "Ci vorrà del tempo, ma vi ricordo che in realtà probabilmente adesso ci sono meno guerre e meno violenze di quanto non ce ne fossero 30 o 40 anni fa".

Sulla tragedia nel Canale di Sicilia scambio di vedute tra Ban Ki-moon e Matteo Renzi. Nel corso di una conversazione telefonica i due si sono detti convinti della "responsabilità comune" che la comunità internazionale ha di fronte a sé per la protezione dei migranti e dei rifugiati. Il numero delle Nazioni Unite ha caldeggiato un "robusto meccanismo congiunto europeo di ricerca e salvataggio in mare". E ha fatto presente la necessità di assicurare percorsi sicuri e regolari di migrazione e accesso a protezione per i migranti.

Sulla Libia interviene anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I libici hanno diritto di vivere in un Paese senza guerra civile, ha detto in conferenza stampa a Lubiana (Slovenia), insieme al suo omologo Borut Pahor. Per il Capo dello Stato è necessario che "l’Europa si faccia carico con la comunità internazionale della situazione drammatica in cui versa la Libia, aiutando l’Onu perché si trovi una soluzione che faccia uscire quel paese dalla guerra civile. I libici hanno diritto a vivere
in un paese senza guerra civile e insediamenti di terrorismo". Un disordine, sottolinea Mattarella, che "sta consentendo l’inserimento di formazioni terroristiche che sono un pericolo per la Libia, i paesi confinanti e l’intera Europa. Sarà cosi possibile porre un freno a un fenomeno di sfruttamento di gente disperata".

La prima priorità da affrontare dopo gli ultimi tragici naufragi di migranti nel Mediterraneo è quella di "salvare vite umane". È questo, secondo il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il primo tema che l’Europa sta affrontando e di cui si discuterà domani al vertice straordinario sull’emergenza immigrazione: "Bisogna rafforzare i mezzi che abbiamo a disposizione per salvare vite", ha detto durante un incontro con la stampa assieme alla presidente dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma. "Al di là dell’immediato - ha aggiunto - dovremo poi riflettere sull’efficacia degli strumenti e rafforzare la collaborazione con i paesi di origine e transito". In particolare, ha sottolineato, sia l’Ue che l’Unione Africana sono implicati nel lavoro per il "processo di riconciliazione in Libia: abbiamo bisogno di un interlocutore affidabile e stabile dall’altra parte del Mediterraneo".

Secondo Zuma, il vertice di domani servirà a "fare passi importanti verso una soluzione del problema, ma non si può pensare che un’emergenza come quella dell’immigrazione si risolva da un giorno all’altro".

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