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Obama sotto accusa, caos su Ebola

Dopo i due infermieri contagiati in Texas, sanità Usa nella bufera. L'Onu: contro l'epidemia serve un miliardo

In giallo, l'infermiera contagiata da ebola; a destra l'uomo senza protezioni
In giallo, l'infermiera contagiata da ebola; a destra l'uomo senza protezioni

Roma - Occidente in tilt per Ebola. Si moltiplicano i casi e i conseguenti allerta in Europa. Registrato un caso sospetto anche a Palermo: un turista francese che a settembre era stato in Togo è stato ricoverato per estrema «precauzione» assicurano i sanitari visto che non risultano contatti diretti con il virus.

Intanto in Usa sale il panico. Due contagi accertati a Dallas e un terzo sospetto ricoverato a Yale hanno alzato il livello di allarme tanto da portare alla chiusura di due scuole in Ohio. Sotto accusa la Cdc, massima autorità di controllo sanitario, perchè ora si scopre che la seconda infermiera contagiata aveva segnalato di avere un'alterazione nella temperatura alla Cdc che però l'ha comunque autorizzata a volare da Cleveland a Dallas. E Daniel Verga il direttore sanitario del Presbyterian Hospital di Dallas si affanna a chiedere scusa perché è proprio qui che il paziente zero ha contagiato le due infermiere.

Ma proprio la sicurezza delle procedure per evitare il contagio è stata messa in dubbio da quanto è accaduto a Madrid e soprattuto in Texas dove si temono nuovi contagi. Un fatto tanto grave da destare la preoccupazione del presidente Usa, Barack Obama, che dopo aver annullato tutti gli altri impegni per la seconda volta in due giorni ha ribadito che «è necessario agire con urgenza per fermare la diffusione di Ebola». Allo stesso tempo ha cercato di rassicurare la popolazione raccontando di aver baciato e abbracciato infermiere che avevano assistito un paziente Ebola. Ma è lo stesso presidente a essere finito nell'occhio del ciclone: la gestione «disastrosa» della crisi Ebola diviene un'ottima occasione per attaccare la Casa Bianca. Il deputato repubblicano, Tim Murphy, accusa la Cdc di aver fatto «false supposizioni» sul livello di preparazione del Paese nella gestione di Ebola.

L'Organizzazione mondiale della Sanità, Oms, cerca di arginare il panico assicurando che il rischio di una epidemia in Occidente è improbabile ma intanto il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon si appella alla comunità internazionale affinché stanzi il miliardo di dollari necessario a contrastare il virus .

E l'Europa? Spagna e Francia fanno i conti con nuovi casi sospetti. Due a Madrid: un missionario arrivato dalla Liberia e un passeggero che proveniva da Parigi su un volo Air France ma che era arrivato in Europa dalla Nigeria. Entrambi vengono trattati come possibili contagi da Ebola. Anche a Parigi è stata ricoverata un'infermiera che avrebbe avuto contatti con una volontaria di Medici senza frontiere ricoverata nel settembre scorso e poi dimessa dopo una completa guarigione.

Ieri i ministri della sanità Ue riuniti dietro richiesta del ministro Beatrice Lorenzin si sono impegnati a rafforzare i controlli della temperatura sui passeggeri in uscita negli aeroporti in Africa Occidentale per scoprire eventuali casi di Ebola. Oms e Ue monitoreranno l'efficacia dei controlli a monte in Liberia, Guinea e Sierra Leone se fossero evidenziate «falle», ha spiegato Toni Borg commissario europeo per la salute verranno immediatamente prese misure.

Intanto anche la Francia, dopo Inghilterra e Usa, ha deciso di attivare i controlli anche all'arrivo mentre in Italia l'Enac raccomanda a tutti gli operatori degli aeroporti di eseguire scrupolosamente le raccomandazioni del ministero della Salute. «Il rischio di epidemia in Italia e in Europa è basso -insiste la Lorenzin- Ma stiamo potenziando le misure di sicurezza». Il ministro si riferisce all'aumento di spesa previsto nella legge di Stabilità per un rifornimento di termometri, mascherine e guanti. Non solo.

A Bruxelles è anche stato firmato l'accordo per l'acquisto di farmaci e vaccini.

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