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Open Society e Soros lasceranno la Turchia dopo gli attacchi di Erdogan

La fondazione abbandonerà il Paese della Mezzaluna dopo gli attacchi del presidente a Soros, accusato di "dividere le nazioni"

Open Society e Soros lasceranno la Turchia dopo gli attacchi di Erdogan

Dopo l'Ungheria, George Soros e la sua fondazione Open Society si preparano a lasciare anche la Turchia.

La fondazione del filantropo miliardario statunitense di origini ungheresi ha annunciato oggi che terminerà la propria attività nel Paese della Mezzaluna dopo gli attacchi del presidente Recep Tayyip Erdogan e che lo farà "il prima possibile". Inoltre da Open Society hanno specificato che dopo le "affermazioni infondate" diffuse sui media turchi a proposito del loro operato è divenuto impossibile lavorare tranquillamente nel Paese.

Open Society specifica che le accuse che le vengono rivolte dalla Turchia "sono fuori dalla realtà e non sono nuove", aggiugendo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle leggi turche.

Appena settimana scorsa il presidente Erdogan aveva enfatizzato l'arresto di 13 persone legate al movimento di protesta di Gezi Park, che cinque anni fa dominava le prime pagine dei giornali di mezzo mondo all'epoca dei duri scontri di piazza Taksim. Un movimento da sempre maltollerato dal potere turco e che secondo il presidente aveva raccolto le simpatie proprio di Soros.

Se per caso fosse rimasto qualche dubbio, Erdogan ha anche accusato Soros di "usare i propri soldi per tentare di dividere e distruggere le nazioni". Dopo gli arresti della scorsa settimana, in particolare, il presidente ha accusato il filantropo statunitense di aver finanziato e aiutato Osman Kavala, capo degli arrestati e già legato al movimento di Gezi Park.

In quell'occasione Erdogan è stato anche accusato di antisemitismo, per aver indicato Soros come "il famoso ebreo ungherese Soros".

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