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Parigi, sciopero nazionale mette in ginocchio la capitale

Continua l’ondata di scioperi e proteste contro la decisione del governo francese di portare avanti la riforma dell’intero sistema pensionistico francese

Parigi, sciopero nazionale mette in ginocchio la capitale

Parigi è da giorni tenuta sott’assedio da centinaia di migliaia di francesi che da giorni continuano a scendere in strada per bloccare la tanto odiata riforma delle pensioni annunciata dal governo.

Ieri, come orami accade da molte settimane, interminabili cortei di manifestanti hanno bloccato non solo Parigi, ma tutta la Francia, per il quarto giorno di manifestazioni contro le nuove politiche previdenziali, dopo più di un mese di conflitto tra sindacati ed esecutivo, festeggiando nel pomeriggio il 36esimo giorno di sciopero.

Le manifestazioni hanno realmente paralizzato l’economia dell’intero Paese d’oltralpe, dato che gli scioperi attuati hanno riguardato soprattutto i servizi pubblici, provocando ingenti danni economici al commercio e al turismo. L’ennesimo giorno di sciopero ha contato oltre 370mila parigini che si sono riversati questo pomeriggio, incuranti di una pioggia battente, per le vie della capitale.

L’enorme corteo, capitanato dalla maggior parte delle sigle sindacali (in particolare la Cgt e la Cfdt), ha marciato (per lo più “pacificamente”) tra i quartieri di République e Saint-Augustin. Nonostante ciò, la gendarmeria francese ha riferito l’arresto di 16 persone.

I cartelli e gli stendardi che si sono visti lungo la marea di manifestanti riportavano tutti quasi gli stessi slogan: "Retraite par points: tous perdants ! Retraite à 60 ans: tous gagnants ! Macron retire ton plan" (Pensione a punti: tutti perdenti! Pensione a 60 anni: tutti vincitori! Macron ritira il tuo piano, ndr).

la riforma pensionistica proposta dall’attuale governo prevede principalmente tre punti fondamentali: l'istituzione di un piano pensionistico universale in sostituzione dei 42 sistemi esistenti; il collegamento diretto dell'importo della pensione con i contributi versati (sistema a punti); l'attuazione di misure per migliorare le pensioni dei più svantaggiati. Ovviamente, tutto ciò comprenderebbe l’innalzamento dell’età pensionabile (alcune categorie di lavoratori possono ad oggi andare in pensione a 52 anni). L'età legale rimarrebbe fissata a 62 anni, ma l'età fondamentale, quella in cui si può beneficiare di un pensionamento completo, verrebbe alzata a 64 anni.

I numeri forniti dalle associazioni sindacali francesi parlano di oltre 800mila persone che hanno manifestato oggi in più di 80 città, mentre i dati della polizia riportano un numero di gran lunga inferiore. L’oltranza di giornate di scioperi nazionali ha interrotto soprattutto i trasporti pubblici, tanto da far dichiarare alla Ratp, l’ente autonomo dei trasporti parigini, la decisione di rimborsare ai cittadini parigini il mese di dicembre degli abbonamenti mensili o annuali.

Gli scioperi hanno coinvolto anche altri settori, in particolare gli avvocati e gli insegnati. Nell'istruzione nazionale, il 18,81% del personale era in sciopero nella scuola primaria e il 16,49% nelle scuole medie e superiori secondo il Ministero francese e il 40% e 50%, rispettivamente, secondo i sindacati.

Le proteste e il dilagare degli scioperi continueranno fino a quando l’esecutivo francese non si deciderà di trovare un compromesso con il sindacato nazionale Cfdt, nonostante le diverse concessioni già fatte a diverse categorie di lavoratori, ad esempio poliziotti, marinai e piloti di aerei.

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