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Le proteste di New York ​viste dall'interno

Non si placano le proteste contro Donald Trump. La città di New York City continua a manifestare appena può e ieri, così come ogni giorno dalle elezioni, migliaia di persone sono scese in strada ancora una volta per recarsi sotto la Trump Tower. E io ero lì, tra i manifestanti, per raccontare quello che è accaduto e quello che ho visto.

Le proteste di New York ​viste dall'interno

DA NEW YORK - Non si placano le proteste contro Donald Trump. La città di New York City continua a manifestare appena può e ieri, così come ogni giorno dalle elezioni, migliaia di persone sono scese in strada ancora una volta per recarsi sotto la Trump Tower. E io ero lì, tra i manifestanti, per raccontare quello che è accaduto e quello che ho visto.

Ci sono tutti i tipi di persone: giovani e anziani, professionisti e operai, studenti e lavoratori. "Non è il mio presidente" è il coro che scandiscono con maggior frequenza. I manifestanti toccano molti temi. Si protesta perché Trump si è dichiarato contrario all'aborto - gli uomini scandiscono il coro: "Suo il corpo sua la scelta", e le donne replicano: "Mio il corpo mia la scelta". Si protesta contro l'accusa ricevuta da Trump in campagna elettorale di non aver pagato le tasse: "Paga le tue tasse". Si protesta contro la deriva fascista che, secondo i manifestanti, sta imboccando il Paese. Si protesta contro l'intenzione di Trump di vietare l'ingresso dei musulmani negli Stati Uniti: "La f**a musulmana combatte", si legge in un cartello. Si protesta contro l'amicizia tra Donald Trump e la Russia: "Il presidente del Cremlino non sarà mai il mio presidente". E poi anche molti cartelli che elogiano la diversità degli Stati Uniti: "Diversity is what makes America Great (La diversità fa grande l'America, ndr)" che riprende un po' il motto di Trump in campagna elettorale: "Make America Great Again".

Le proteste a New York non si placano e, probabilmente, continueranno ancora per giorni se non per settimane. Ma in tutto questo c'è da ricordare che lo Stato di New York è uno "Stato blu". Dal 1992 (primo anno di Bill Clinton) hanno sempre vinto i democratici. E anche in questa elezione Hillary Clinton ha battuto il tycoon repubblicano Donald Trump. Praticamente tutti i soborghi di New York, al momento del risultato, erano colorati di blu. Le uniche zone della città in cui Trump ha battuto la Clinton sono a Staten Island e in una parte di Brooklyn. Entrambi i posti sono fortemente frequentati da italiani di prima, di seconda o di terza generazione.

Ci tengo infine a sottolineare una cosa: a differenza di altre zone degli Stati Uniti, quelle di New York (o almeno quella di ieri) era assolutamente pacifica. Io stesso ho sentito un gruppo di manifestanti andare dalla polizia ai lati e dirgli: "Grazie per quello che state facendo.

Il vostro lavoro è importante per noi".

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