Cronache

Pubblicata la correzione formale a papa Francesco: "Ha detto 7 eresie"

I siti tradizionalisti diffondo un documento, cosegnato al Pontefice l'11 agosto scorso, in cui si accusa l'esortazione Amoris laetitia

Pubblicata la correzione formale a papa Francesco: "Ha detto 7 eresie"

Dall'elezione di papa Francesco, si assiste ad una grande confusione sotto il cupolone di San Pietro. Il pontefice pronuncia frasi che poi corregge e, da oggi, i fedeli diffondono documenti per correggere Bergoglio. Un bel casino, se ci passate il termine poco ecclesiale.

Questa notte, infatti, alcuni siti tradizionalisti hanno diffuso una "correzione formale" nei confronti di papa Francesco, in modo tale che possa correggere, come riporta La Stampa, "i presunti errori contenuti nell'esortazione post-sinodale Amoris laetitia". Il documento sarebbe stato consegnato al pontefice lo scorso 11 agosto e, secondo quanto è dato sapere al momento, non presenta la firma di alcun cardinale o arcivescovo in comunione con Roma. L'unico ad aver firmato questo documento è monsignor Bernard Fellay, superiore della Fraternità san Pio X, la comunità fondata da monsignor Marcel Lefebvre. Ma nell'elenco dei firmatari della "correzione formale" non mancano fini teologi come monsignor Antonio Livi e padre Serafino Lanzetta. Sono ben 60 le persone che hanno firmato il documento per correggere il Pontefice.

La correzione formale a papa Francesco

Sarebbero sette le eresie in cui sarebbe incappata l'esortazione Amoris laetitia e, di conseguenza, anche papa Francesco:

  1. "Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo, non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave".
  2. "I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono 'more uxorio' con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità".
  3. "Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione".
  4. "Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa obbedienza".
  5. "5. La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da Dio"
  6. "I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il loro oggetto sono sempre gravemente illecite".
  7. "Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi".

Secondo coloro che hanno sottoscritto questo documento, "tutte queste proposizioni contraddicono verità divinamente rivelate che i cattolici devono credere con assenso di fede divina… È necessario per il bene delle anime che esse siano ancora una volta condannate dall’autorità della Chiesa. Nell’elencare queste sette proposizioni, non intendiamo offrire una lista esaustiva di tutte le eresie ed errori che ad una lettura obbiettiva di "Amoris laetitia", secondo il suo senso naturale e ovvio, il lettore evidenzierebbe in quanto affermati, suggeriti o favoriti dal documento.

Piuttosto ci riferiamo alle proposizioni che Vostra Santità, mediante parole, atti e omissioni, ha in effetti sostenuto e propagato, causando grande e imminente pericolo per le anime".

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