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Quando l'odio politico si trasforma in pallottole

Dal Russiagate alle continue accuse dei media Caccia alle streghe quotidiana contro il tycoon

Quando l'odio politico si trasforma in pallottole

L’ aggressione stragista del signor James Hodgkinson, 66enne volontario presso il comitato elettorale di Bernie Sanders, non fa parte soltanto della banale cronaca americana con le sue sparatorie, ma nasce e si sviluppa in una corrente di puro odio, non diverso da quello razziale. Odio nei confronti del presidente Trump che ha superato tutti i limiti alla satira - come insegna la storia della testa mozzata esibita dalla comica Kathy Griffin - ma si muove su un filone basato su odio alimentato dai media, dalle televisioni e da una corrente di pensiero che nega la legittimità alla vita stessa dei repubblicani e delle persone di destra in genere. Non ci sarà una nuova Marilyn Monroe a cantare Happy birthday mister President per il compleanno di Donald Trump perché i botti dello champagne sono stati rimpiazzati da un centinaio di pallottole sparate da Hodgkinson nei campi sportivi di Alexandria, vicino a Washington, dove i deputati della squadra di baseball repubblicana si allenavano prima dell’amichevole con la squadra di baseball dei democratici. Si tratta di una tradizione che fa parte della vita popolare americana perché sono promosse da grandi organizzazioni caritatevoli e perché grazie a questi incontri amichevoli, non soltanto si svelenisce il clima politico, ma si raccolgono fondi per associazioni caritatevoli, cosa che li rende popolari ed amati. Sulla natura politica dell’attentato non sembrano esserci dubbi: si tratta di un attacco selvaggio, sia pure opera di un lupo solitario (le autorità devono ancora dirlo) che segue comunque l’onda lunga dell’odio alimentato contro il partito del presidente, proprio mentre questo precipita in tutte le classifiche di popolarità, sempre sotto schiaffo per l’eterna questione dei rapporti con la Russia e ora per l’accusa di arricchirsi con i regali che riceve, in barba al divieto di accumulare i benefici mentre agisce come presidente. Inoltre, i fatti di Alexandria arrivano dopo l’annuncio di concedere carta bianca al Dipartimento della Difesa affinché i militari decidano autonomamente quanti nuovi soldati spedire in Afghanistan (sembra per ora fra i tre e i quattromila) nella speranza di vincere una guerra che l’America sta perdendo come sempre le hanno perse tutte le potenze mondiali che hanno cercato di sottomettere l’Afghanistan, a partire dalla Gran Bretagna imperiale dei tempi in cui lo scrittore Rudyard Kipling pubblicava il poema The Little British Soldier disperso e ferito sulle pianure di quel Paese, fino all’Unione Sovietica di Breznev e agli Stati Uniti delle amministrazioni repubblicane e democratiche fino ad Obama. Donald Trump viene dato in caduta libera verso i record negativi di Richard Nixon, il presidente costretto a dimettersi per lo scandalo Watergate. Trump ha raggiunto questi bassi livelli dopo pochi mesi dall’insediamento e sono in pochi a scommettere che possa trasformarsi nell’underdog, il concorrente azzoppato che alla fine vince. Ma non demorde: affronta con spavalderia dozzine di imitatori e comedian inferociti che lo fanno a pezzi in tv, folle di detrattori, per non dire dei giornali, tutti nemici, compreso il conservatore Wall Street Journal che non lo tratta sempre benissimo. Lui regge stringendo i denti. Ma ciò che è accaduto ad Alexandria potrebbe ora modificare la percezione del presidente perdente, perché finché si tratta di frecciate sarcastiche è una cosa, ma quando si tratta di calibro 9 è un’altra. Responsabili della polizia e dell’Fbi erano impegnati in un’imbarazzante gara di reticenza per rinviare il momento in cui si sarebbe dovuto ammettere il movente politico: puro odio verso i repubblicani, quello che ha armato la mano di James Hodgkinson, ma che è evidentemente sempre più diffuso e rabbioso nel Paese.

L’America è turbata per la mancanza di misure adeguate per un’emergenza che poteva essere prevista in un Paese in cui ogni giorno poco meno di cento persone restano ferite o uccise nel corso di sparatorie.

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