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Russia, Parmigiano "made in Bielorussia" contro le sanzioni

Il formaggio arriva a Minsk, dove le sanzioni non sono applicate, e poi prosegue il viaggio verso Mosca con etichetta bielorussa

Russia, Parmigiano "made in Bielorussia" contro le sanzioni

Tra i prodotti agroalimentari europei su cui Putin ha posto l'embargo in risposta alle sanzioni economiche della Ue, ci sono alcuni "sfizi" a cui i Russi non sembrano proprio disposti a rinunciare: tra questi, sicuramente il nostro Parmigiano Reggiano. Il celebre formaggio emiliano è quasi certamente il prodotto agroalimentare italiano più contraffatto al mondo, con migliaia di (più o meno riusciti) tentativi di imitazione.

Ora, all'ombra del Cremlino sta fiorendo un commercio - ai confini, se non proprio decisamente nel territorio, del mercato nero - di Parmigiano importato dall'Italia ma venduto con l'etichetta "made in Bielorussia". Accade che il Paese di Lukashenko, che pure è legato a Mosca da un'Unione doganale, non abbia recepito il bando putiniano sui prodotti europei e continui quindi ad importarli regolarmente dal Vecchio Continente: in molti, però, si prestano ad applicare false etichette bielorusse, che consentano a cibi e vini europei, tra cui il Parmigiano, di varcare senza problemi la frontiera con la Russia, dove verrà poi rivenduto a prezzi maggiorati.

Le autorità dell'ex repubblica sovietica hanno promesso grande severità nei controlli e assicurano che se questo tipo di merce dovesse arrivare su larga scala, le partite destinate alla Russia saranno bloccate.

Nel frattempo a Mosca si sta sviluppando un fiorente commercio di "Parmesan": offerte di formaggi di diversa produzione che mirano ad imitare il "nostro" Parmigiano sono pubblicizzate per le strade e persino gli chef dei maggiori ristoranti della capitale ammettono di comprare Parmigiano "made in Belarus".

Le autorità russe, dal canto, loro, non sembrano preoccuparsi troppo della mancanza di Parmigiano a cui hanno costretto i loro cittadini: "Quanto al Parmigiano, qualsiasi genere di formaggio puo' essere prodotto se si investe in sforzi e conoscenza. Questo non è un problema", ha affermato convinto il ministro degli Esteri Lavrov.

C'è da chiedersi in quanti, in Emilia, siano disposti a sottoscrivere un'affermazione del genere.

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