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Sanzioni estese da Usa e Ue: Mosca sotto il fuoco incrociato

La Russia sotto il fuoco incrociato delle sanzioni. Stati Uniti e Unione europea le estendono ulteriormente. Mosca: "Ci sarà una risposta speculare"

Sanzioni estese da Usa e Ue: Mosca sotto il fuoco incrociato

L'Europa e gli Stati Uniti rincarano la dose contro Mosca: sanzioni estese per altri sei mesi.

Le due potenze, per il momento, non sembrano intenzionate a seppellire l'ascia di guerra con la Russia, tutt'altro: infatti le già pesanti sanzioni economiche sono state ulteriormente inasprite. Mosca, dal canto suo, si è detta rammaricata dalla decisione presa: "Questo passo è distruttivo per le relazioni bilaterali. Le misure annunciate da Washington saranno analizzate, dopo di che da parte di Mosca ci sarà una risposta speculare", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Dal versante nordamericano, le sanzioni si traducono in un nuovo elenco che include 34 soggetti fra persone fisiche e giuridiche, comprese alcune aziende e banche che lavorano attivamente in Crimea o sono affiliate a soggetti già sanzionati in precedenza. Tra i "nuovi arrivati" ci sono la banca VTB-24, il servizio di pagamento elettronico "Yandex.Money" e alcune altre società. In tal modo, osserva l'agenzia RIA Novosti, le liste di Washington coincidono quasi con le liste analoghe dell'Unione Europea.

Ma non è tutto, dall'altro lato c'è anche il fuoco nemico europeo: infatti, il Consiglio europeo ha ufficialmente esteso per altri sei mesi le sanzioni contro la Russia. Restano quindi inalterate le restrizioni economiche elevate il 20 marzo scorso a seguito dell'escalation in Crimea. La decisione formale è stata assunta questo lunedì. "Dal momento che gli accordi di Minsk non saranno pienamente attuati entro il 31 dicembre 2015, la durata delle sanzioni è stata prolungata al 31 luglio del 2016. Il Consiglio continuerà la sua valutazione nell'attuazione degli accordi”, hanno fatto sapere i vertici europei.

Le sanzioni contro la Russia sono state divise su tre livelli. Il primo livello è stato formalmente raggiunto lo scorso febbraio con la sospensione dei negoziati sulla liberalizzazione dei visti per facilitare i viaggi tra Stati Uniti e Russia. Le sanzioni di secondo livello sono state elevate ad inizio marzo contro i funzionari russi, con il congelamento dei beni ed il divieto di visto. Le sanzioni economiche rappresentano l'ultimo stadio. "Trattasi di continuazione della politica che sta avendo effetti distruttivi sulle relazioni bilaterali", ha replicato Peskov.

La Grande Madrea Russia, tuttavia, non ci sta a subire in silenzio le rinnovate restrizioni: dopo aver annunciato nell’agosto del 2014 l’embargo di un anno sui prodotti dei paesi che imponevano le sanzioni, adesso fa sapere che il divieto è stato esteso per un altro anno.

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