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Sanzioni, Salvini pronto alla linea dura: "Non escludo veto dell'Italia"

Salvini da Mosca non esclude il "ultima ratio" di ricorrere al veto sulle sanzioni alla Russia

Sanzioni, Salvini pronto alla linea dura: "Non escludo veto dell'Italia"

Salvini mette sul tavolo il carico da undici. Quello che, inevitabilmente, porterà a non poche discussioni politiche. Da Mosca, dove il ministro è andato (anche) per prendere parte alla finale dei Mondiali di calcio, il capo del Viminale fa sapere di essere pronto a mettere il veto sulle sanzioni alla Russia. Rompendo così un nuovo fronte (fino ad oggi) unito dell'Ue.

Nessuno Stato europeo, infatti, ha mai messo in dubbio (ufficialmente) la partecipazione alle sanzioni contro Putin. Salvini, a dire il vero, aveva già fatto un'apertura simile a inizio giugno, quando però Di Maio lo aveva gelato sostenendo che sul tema la scelta spetta solo al premier Conte. Oggi il segretario del Carroccio torna all'attacco. E lo fa da Mosca. "L'Italia è convinta che non servirà arrivare a porre il suo veto al prolungamento delle sanzioni europee alla Russia e che riuscirà a "convincere" i partner "con i numeri", ma "non avrà paura a dire dei no, che altri non hanno detto", ha detto il ministro al termine della conferenza stampa. E sebbene "non si parte preannunciando veti che possono essere la soluzione finale", Salvini fa sapere che il governo non esclude nessuno strumento. Neppure porre un pesantissimo veto.

Non è peraltro un mistero la posizione del leghista sulle sanzioni alla Russia. Le considera un danno per l'Italia dal punto di vista economico e anche sul piano delle relazioni con il grande Paese governato da Putin. "Noi - ha detto il leghista i cronisti - vogliamo convincere con le buone maniere, con l'arte delle democrazia, dei numeri e delle evidenze. Faremo di tutto per non doverci trovare a dire dei no, che comunque non ci spaventano". Non solo. Perché questo approccio "duro" e "muscolare", che secondo il leghista ha ben funzionato sulla questione immigrazione, dovrebbe essere replicato anche ad altri temi sul tavolo politico a Bruxelles. Come il bilancio europeo e la politica agricola.

"Ci sono dossier, su cui, se non riusciremo a convincere, non avremo paura a dire dei no che altri non hanno detto", ha concluso Salvini.

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