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"La sicurezza di Roma è prioritaria". Ma Alfano fallisce ancora una volta

Il ministero promette l'arrivo di 500 militari nella Capitale. Marino: "Non avere fatto morti non è sufficiente"

"La sicurezza di Roma è prioritaria". Ma Alfano fallisce ancora una volta

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e il sindaco Roma, Ignazio Marino, si sono visti questa mattina, in un incontro al Viminale incentrato sul caos scaturito nei giorni scorsi, quando gli ultras del Feyenoord sono riusciti a tenere in scacco il centro della Capitale, arrecando danni irreparabili alla Barcaccia di piazza di Spagna.

Il Viminale ha chiarito che Roma "è una priorità nazionale sul tema della sicurezza e dell'ordine pubblico" e promesso un potenziamento che arriverà "attraverso una legge che riguardi specificamente il tema del contrasto al degrado urbano e il diritto alla vita sicura".

Presto arriveranno 500 militari, ha assicurato Alfano a Marino, portando il numero totale a 1.300. Il sindaco ha risposto che però si deve fare in fretta, per arrivare a "una strategia condivisa per la Capittale, in modo da aumentare la sicurezza percepita non solo di fronte a eventi straordinari, ma nella quotidianità".

Marino ha messo in chiaro anche che le dichiarazioni dei giorni scorsi non gli bastano. "Non posso ritenermi soddisfatto da affermazioni come quelle che sono state fatte", ha spiegato. "Il fatto che non ci siano stati morti" non rende un successo le operazioni di contrasto al caos.

Tanto più che non è il primo caso in cui la gestione di situazioni di sicurezz viene messa in discussione. Era già successo a fine ottobre, quando gli operai erano scesi in piazza per protestare contro la chiusura delle acciaierie Terni-Ast da parte della ThyssenKrupp.

Quattro persone rimsero ferite negli scontri con le forze dell'ordine.

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