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Siria, la profezia di al-Baghdadi si è avverata

Un jihadista non tenderà ad analizzare gli eventi internazionali, ma a ritenere il nuovo status quo come il compimento della profezia annunciata da al-Baghdadi

Siria, la profezia di al-Baghdadi si è avverata

La decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ritirare le truppe dalla Siria, ha innescato un effetto domino sull’intera regione con contraccolpi a livello internazionale. Effetti e conseguenze senza dubbio previste dal Pentagono. Tra le conseguenze previste dallo staff del Presidente degli Stati Uniti, è stata vagliata la possibilità che l’ordine di Trump facesse avverare le profezie di Abu Bakr al-Baghdadi?

La parole di al-Baghdadi

16 settembre scorso. Al-Furqan Media, ala mediatica dello Stato islamico, pubblica su Telegram un nuovo messaggio audio di Abu Bakr al-Baghdadi. L’audio di trenta minuti e 15 secondi intitolato "Fare azioni/agite", è stato diffuso cinque mesi dopo l’ultima apparizione al Baghdadi nel video In the Hospitality of the Emir of the Believers.

Riportiamo un periodo dell'ultimo messaggio audio di al-Baghadi: “Indipendentemente dal tempo che ci vorrà e da quanto saranno complicate le cose. Indipendentemente dalle ragioni, non ci sono scuse per il fallimento, la confusione o i dubbi. Portatori dello stendardo della fede, resistete: un giorno la vittoria sarà nostra. Operazioni quotidiane sono in corso su diversi fronti, mentre nuove carovane giurano fedeltà. Serrate i ranghi. Come può un credente godersi la vita, quando i suoi fratelli e le donne musulmane sono rinchiusi in quelle prigioni di umiliazione gestite dai crociati e dai loro seguaci sciiti? Colpite i giudici che stanno interrogando i nostri fratelli e le nostre sorelle. Fate del vostro meglio per liberarli ed abbattere i muri che li tengono prigionieri. Siate pazienti. Lo Stato islamico è il primo gruppo jihadista della storia moderna ad effettuare attacchi organizzati mirati, adottando delle strategie militari coordinate contro il nemico. Siate saldi e continuate a combattere per altri cinque anni poiché siete voi i pionieri dell’Islam. Combattiamo i nostri nemici e li sconfiggiamo con i loro peccati. Non abbiamo il potere di eguagliarli perché il nostro numero è inferiore, né siamo potenti come loro. Resistete. Il nostro destino è nelle mani di Allah, ma vincitori o vinti il vostro posto è con lui. Abbiamo trascinato l'America ed i suoi alleati in una guerra di logoramento che sta esaurendo le loro risorse e forza di volontà. Accettare il pentimento di coloro che hanno peccato e combattuto contro lo Stato islamico e parlate con tutti gli adoratori di Allah con scienza e verità, benevolenza ed equità. O soldati di Allah, ovunque voi siate, raddoppiati gli sforzi per ciò che sta per arrivare. Abbiate fiducia nella promessa di Dio e nella sua vittoria”.

Le parole di al-Baghadi oggi: l’interpretazione jihadista

Se riascoltassimo oggi le parole di Abu Bakr al-Baghdadi contenute nel messaggio resteremmo sconcertati. Il motivo è semplice: agli occhi di un jihadista, le parole proferite da al-Baghdadi si sono avverate. Se questo non bastasse, le parole di al-Baghdadi si sono avverate tramite una serie di coincidenze che la propaganda dello Stato islamico non esiterà a definire come “volere divino”. Un esempio? al-Baghdadi parlava di “sfondare le mura delle carceri e dei campi per liberare i fratelli e le sorelle custodite al loro interno”. Tutto ciò si sta avverando. E mentre la Turchia continua ad avanzare, l’SDF manterrà sempre meno uomini in quei campi dove quasi nessuno ha mai ammesso la sconfitta. Tali effetti erano stati previsti? Destagionalizzando le operazioni, lo Stato islamico non ha l'urgenza di dare immediato riscontro nel mondo reale ai messaggi della leadership del gruppo. Tuttavia sarebbe opportuno capire se tra gli effetti e conseguenze previste dalla Casa Bianca, fosse stato considerato anche al-Baghdadi. La propaganda jihadista non tarderà a stendere un velo divino sul califfo nel tentativo di fare proseliti. Le organizzazioni terroristiche sono in continua evoluzione e adattamento che a sua volta si traduce in longevità. Lo Stato islamico, infatti, sta sfruttando l’ennesima destabilizzazione nella regione per rinvigorire le sue operazioni. Lo Stato islamico è un'infezione opportunistica e il caos del momento è un'attraente opportunità per il gruppo. Uno dei fattori rigeneranti dei terroristi è la grande capacità di sfruttare le condizioni locali, come l'instabilità, i conflitti politici e settari. L'organizzazione terroristica è tenuta insieme dalla sua componente ideologico-religiosa, non dalla sua presenza fisica in Iraq e Siria.

Ricordiamo, infine, che nell'ultimo video, al-Baghdadi ha proferito testualmente la frase "battaglia di logoramento" (la medesima utilizzata dai talebani contro le forze alleate in Afghanistan) come nuova tattica da utilizzare contro gli apostati. Una strategia in cui credeva fermamente Abu Musab al-Suri, Osama bin Laden e poi adottata in tutti i franchise terroristici di al Qaeda (Yemen, Libia, Mali...). Era previsto che le parole di Abu Bakr al-Baghdadi si avverassero nel giro di poche ore? Un jihadista cresciuto a base di odio, morte e distorta visione della religione, non tenderà ad analizzare gli eventi internazionali che hanno plasmato il nuovo contesto, ma a ritenere il nuovo status quo come il compimento della profezia annunciata da al-Baghdadi. Volere divino annunciato un mese fa dal loro califfo. Tutto questo era stato previsto? ed è pronta l'immediata contro-propaganda?

La visione del mondo salafita jihadista

L'ideologia dello Stato islamico non può essere affrontata e sconfitta con l'artiglieria che conquista e la fanteria che occupa. La visione del mondo salafita jihadista è sia transnazionale che transgenerazionale: l'ideologia non può essere sconfitta militarmente.

Nel combattere il terrorismo si segue un piano, non la persona. Si tratta di decodificare l'ideologia, cercando di anticipare la prossima mossa. Si tratta di entrare furtivamente nella mente di un terrorista, per una postura proattiva piu che reattiva. Perchè senza tale approccio, contro le organizzazioni terroristiche otterremo soltanto guadagni tattici e mai vittorie a livello strategico. Il terrorismo è una forma di strategia basata sulla violenza per infondere paura per scopi politici, che provoca un giudizio morale sui metodi e obiettivi dell'attore. L’indottrinamento con il ricorso alla narrativa apocalittica crea generalmente una maggiore predisposizione nei terroristi nell’attaccare i bersagli con un'elevata concentrazione di civili. Il codice morale nei terroristi è assente, i nemici de-umanizzati: in questo modo si elimina ogni ostacolo verso l'assassinio di massa di civili, tra cui donne e bambini. Il terrorismo è un’ideologia per una guerra di contenuti: istruzione e conoscenza sono strumenti essenziali per sradicare l'estremismo giovanile, motivo per cui è imperativo negare le risorse potenziali da cui attingere. La stabilità politica gioca un ruolo importante nel mantenere una nazione sicura mentre promuove programmi economici e di sviluppo. Senza tale stabilità è impossibile attuare tali progetti per aiutare i cittadini di una nazione. E' opportuno quindi contrastare le istituzioni che assistono i gruppi terroristici nella mobilitazione e nel reclutamento. I leader religiosi dovrebbero condannare l'estremismo giovanile, mentre lo stato dovrebbe costruire sistemi scolastici statali come alternativa a quelli religiosi privati.

Necessario, infine, scardinare lo status quo che premia gli attentatori suicidi ed i loro parenti.

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