Sondaggio: testa a testa Trump-Clinton in tre stati chiave

Un nuovo sondaggio di Quinnipiac University evidenzia che i due candidati sono praticamente alla pari in Florida, Ohio e Pennsylvania

Sondaggio: testa a testa Trump-Clinton in tre stati chiave
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L'8 novembre gli americani dovranno scegliere tra Donald Trump e Hillary Clinton. Uno dei due siederà alla Casa Bianca nei prossimi quattro anni. I sondaggi evidenziano un testa a testa nei tre Stati chiave che, negli ultimi decenni, hanno deciso le elezioni: stiamo parlando di Florida, Ohio e Pennsylvania. Secondo il rilevamento della Quinnipiac University, Hillary è in testa in Florida con il 43%, tallonata da Trump con il 42%. Se il candidato democratico fosse Sanders il senatore avrebbe un vantaggio leggermente maggiore, con il 44%. L'ex first lady può contare sul voto delle donne (+13%) e delle minoranze (+43%), mentre Trump è forte soprattutto sull'elettorato bianco (+19%) e i maschi (+13%).

In Ohio è in testa Trump, con il 43% contro il 39%. Ma se fosse in corsa Sanders (che in Ohio ha vinto le primarie) i democratici vincerebbero con il 43% contro il 41%. Anche nello Stato del Midwest Trump è in testa tra i maschi (+15%), bianchi (+17%), e over 65 (+6%). Clinton vince grazie alle donne, ma solo per 7 punti, minoranze (+62%), e gli under 34 (+5%).

Infine vediamo i dati della Pennsylvania, dove la Clinton è in testa per un punto, 43% a 42%, con la stessa divisione che si registra degli altri due swing states: Clinton in testa tra le donne (+19%), giovani (+7%), e minoranze (+60%). Con Trump che ha invece la maggioranza tra uomini, bianchi e over 65.

Un sondaggio simile condotto nel maggio del 2012, dava Barack Obama in testa in Ohio e Pennsylvania, con Mitt Romney in vantaggio di un punto in Florida: il presidente vinse in tutti e tre gli Stati.

Ora Trump punta sugli elettori di Sanders

Trump potrebbe tentare una carta a sorpresa per vincere a novembre: spostarsi (ma solo su certi temi) allla sinistra di Hillary su questioni cruciali come i finanziamenti elettorali, la politica commerciale ed estera. L'obiettivo del tycoon, infatti, è quello infatti di attirare i voti dei milioni di democratici protagonisti in questi mesi della "Sanders revolution". In un comizio in Oregon Trump ha detto: "Non sono un fan di Bernie Sanders, ma lui ha ragione al 100%. Hillary Clinton è completamente controllata dalle persone che le danno i soldi, completamente controllata da Wall Street". Trump ultimamente sta cavalcando diversi argomenti usati da Sanders, ad esempio contro gli accordi commerciali, a cominciare dal Nafta che, ha sottolineato, "è stato firmato da un Clinton (l'ex presidente Bill, ndr).

Anche sulla politica fiscale e del lavoro Trump spera di raccogliere i favori dei "colletti bianchi", che con la globalizzazione hanno perso il posto o il potere d'acquisto e che alle primarie hanno votato per Sanders.

Negli ultimi giorni Trump ha fatto dichiarazioni in favore dell'aumento del minimo salariale - considerato un tabù da tutto il partito repubblicano - e si è detto aperto all'idea di aumentare le tasse ai ricchi, salvo poi correggere il tiro. Il candidato repubblicano non sembra però voler arretrare dalle posizioni sugli immigrati.

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