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La sorellastra di Anna Frank: "Trump è come Hitler"

Donald Trump "si comporta come un altro Hitler incitando al razzismo". Il paragone è della sorellastra di Anna Frank, Eva Schloss, in un articolo pubblicato su Newsweek nel Giorno della Memoria

La sorellastra di Anna Frank: "Trump è come Hitler"

Nuova polemica intorno a Donald Trump, l'eccentrico candidato repubblicano da mesi in testa a tutti i sondaggi fra gli elettori del Gop. Stavolta a scatenare il polverone è un duro attacco che il candidato ha subito: Trump "si comporta come un altro Hitler incitando al razzismo". Il paragone è stato fatto dalla sorellastra di Anna Frank, Eva Schloss, in un articolo pubblicato su Newsweek nel Giorno della Memoria dell’Olocausto.

La Schloss ha 86 anni, è sopravvissuta ad Auschwitz e vive a Londra. Da bambina era amica di Anna, quando la famiglia Frank si trasferì ad Amsterdam dalla Germania e dopo la fine della guerra sua madre Fritzi sposò il padre di Anna, Otto. "Se Trump diventasse il prossimo presidente degli Stati Uniti - ammonisce la Schloss - sarebbe un totale disastro".

Poi l'anziana donna, co-fondatrice del "Anne Frank Trust Uk", critica la risposta dei governi europei e di quello americano alla crisi dei rifugiati siriani che stanno passando, sottolinea, "quello che abbiamo subito noi" nell'Europa controllata dai nazisti. "Ricordo la rabbia del mondo quando nel 1961 venne eretto il muro di Berlino - osserva la donna - e ora tutti stanno costruendo muri per tenere fuori la gente. È assurdo".

Non è la prima volta che Trump viene paragonato a Hitler. Molti lo hanno definito razzista, tra questi anche il suo rivale repubblicano Jeb Bush. Lo scorso dicembre un giornale britannico ha presentato ai lettori alcune frasi chiedendo loro di indovinare: "Chi lo ha detto: Donald Trump o Adolf Hitler?". Non è detto che questi continui attacchi danneggino Trump. Anzi, sino ad ora la demonizzazione nei suoi confronti l'ha rafforzato. Ma la corsa (vera) delle primarie non è ancora iniziata. Ne vedremo sicuramente delle belle.

Intanto prosegue la "guerra fredda" tra Trump e l'emittente conservatrice Fox (di Rupert Murdoch). In forte polemica con la giornalista Megyn Kelly, Trump ha deciso di boicottare il prossimo dibattito organizzato da Fox. Tutto è cominciato in agosto, quando Kelly, moderatrice del primo dibattito tra i contendenti repubblicani, lo aveva preso di mira accusandolo di maschilismo. Lui aveva risposto per le rime. Ne era nato un battibecco durato settimane. Ora, però, Trump ha deciso di chiamarsi fuori ed evitare un nuovo scontro (imboscata). Trump ha annunciato che terrà un evento parallelo al dibattito tv tra i contendenti del Grand Old Party.

Anche l'amministrazione Obama l'ha duramente criticato per questa scelta: "Negli ultimi mesi - ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest - abbiamo visto Donald Trump cacciare ripetutamente giornalisti dalla stanza per aver posto domande difficili. Sembra che adesso stia elevando quell’approccio a un altro livello, evitando del tutto di rispondere a quelle domande". E ancora: "Il presidente Obama non si è mai tirato indietro da un dibattito due giorni prima. Alla fine - ha concluso il portavoce - saranno gli elettori repubblicani a decidere se Trump ha il temperamento adatto per essere commander in chief".

Al di là dell'attacco (ovviamente politico) Earnest ha detto una sacrosanta verità: saranno gli elettori, alla fine, a decidere se portare avanti o meno Trump.

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