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Il video fake su Trump che spara ai suoi avversari

Donald Trump che spara e contrasta i suoi avversari politici come in un videogioco: questo è il contenuto choc di un video stigmatizzato ora dai media americani

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Un inconsueto video in cui il presidente Donald Trump viene ritratto mentre si scaglia contro i suoi avversari: la questione sta tenendo banco negli Stati Uniti. E poi c'è quel dettaglio, per nulla minore: coloro che il leader repubblicano prende di mira nel filmato, che non è ovviamente basato su episodi davvero avvenuti ma che è un vero e proprio "fake", non sono affatto personaggi o media immaginari. A dare la notizia dell'esistenza del "macabro video" è stato il New York Times.

Approfondendo quanto riportato dal The Guardian, inoltre, è possibile annoverare qualche dettaglio in più. Intanto la rappresentazione grafica - che pare sia girata sui social - è ispirata a un film, ossia Kingsman Secret Service. Poi c'è un'elencazione degli antagonisti del presidente degli Stati Uniti. Nel video si vede Trump che combatte con colpi d'arma da fuoco e altri mezzi diversi avversari: dal Guardian stesso a Hillary Clinton, da Barack Obama al defunto senatore John McCain. Tutte testate giornalistiche, movimenti o leader politici che hanno combattuto e combattono il presidente.

Tutto falso, ovviamente. Ma c'è chi, come la Cnn, ha reagito stigmatizzando l'accaduto. All'interno di un tweet, il celebre media ha sottolineato come questa non sia la prima volta in cui "i sostenitori di Trump hanno promosso violenza contro i media in un video...". Se è uno scherzo, insomma, per qualcuno è di cattivo gusto. Ma non è tutto. Viene richiesta pure una sorta di smentita o comunque una netta presa di distanza dal contenuto, dato che il lancio dovrebbe provenire da una conferenza elettorale dei trumpiani svoltasi nella città di Miami alla fine della settimana appena trascorsa.

Che è un po' quello che è stato domandato a The Donald nei confronti della cosiddetta alt-right ai tempi dei fatti di Charlottesville. Questo dei toni utilizzati dall'ala più radicale dei simpatizzanti trumpiani è una battaglia tra l'altro cara anche a tanti vescovi americani, che in questi anni hanno chiesto che l'inquilino della Casa Bianca usasse uno stile e un linguaggio differenti.

Ma in queste specifiche circostanze appare davvero difficile attribuire al presidente degli Stati Uniti delle responsabilità.

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