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"Sventato attacco terrorista alla metropolitana di Milano"

L'Italia è nel mirino dell'Isis. I servizi segreti marocchini rivelano: "Sventato un attentato terrorista"

"Sventato attacco terrorista alla metropolitana di Milano"

L'Italia è nel mirino dell'Isis, lo confermano anche i servizi segreti del Marocco, che parlano di attentati sventati quasi per il rotto della cuffia tra Milano, Bologna e Padova.

A questo punto la bandiera nera (posticcia) che sventola sull'obelisco di piazza San Pietro non è più solo un'ossessione per il Califfato o propaganda di chi tenta di raccogliere più proseliti possibili. Il gruppo di Al Baghdadi accarezza il sogno delirante di conquistare e poi abbattere i simboli della cristianità e si affida per la propaganda a Dabiq , il magazine ufficiale del perfetto jihadista. Una pubblicazione aberrante corredata da immagini che sembrano tratte da alcuni dei più famosi videogiochi di guerra della playstation, Call of Duty su tutti.

Si parla di «Crociata fallita» sull'ultimo numero, con riferimento ai raid aerei della coalizione a guida americana sull'Iraq e Raqqa. E mentre il portavoce di Al Baghdadi, Abu Muhammad Al Adnani, ribadisce per l'ennesima volta di voler marciare sul Vaticano «per spezzare le croci con la benedizione di Allah», dal Marocco arrivano voci poco rassicuranti su blitz pianificati nei minimi dettagli.

L'Italia del resto è un obiettivo concreto, non c'è simulazione nei propositi del califfo di Samarra e a confermarlo è stato nei giorni scorsi Mohamed Yassine Mansouri, capo dei servizi segreti del Marocco. Il funzionario maghrebino ha parlato di cellule pronte a colpire nella metropolitana di Milano, così come nella basilica di Sant'Antonio a Padova e in quella di San Petronio a Bologna. Mansouri è l'uomo forte di re Mohammed VI, un «James Bond» senza physique du role, ma con l'abilità di un consumato 007, almeno secondo le cronache del nord Africa. Si è costruito negli anni l'aura di chi sbriciola cellule alqaediste e sventa attentati con abilità disarmante. Siccome però non esce dalla penna di Ian Fleming, ostenta narcisismo e nei giorni scorsi si è sottoposto al fuoco incrociato della stampa marocchina, raccontando alcune sfumature e qualche segreto (di troppo) del suo lavoro. Frasi che hanno scatenato la collera del ministro degli Esteri Mezouar, che ha chiesto la sua testa al premier Benkirane. In un passaggio Mansouri, 52 anni, da nove alla guida del Dged (acronimo di Direction Générale des Etudes et de la Documentation), parla anche dell'Italia, rivelando di aver «sventato una serie di attentati alla metropolitana di Milano e alle basiliche di Padova e Bologna. La cellula era marocchina e interagiva con alcuni fiancheggiatori in Italia. Siamo riusciti a fare un buon lavoro. Il gruppo è stato messo nelle condizioni di non nuocere».

Gli scenari del terrorismo in Marocco sono in continua evoluzione, soprattutto dopo l'attentato del 2011 al Caffè Argana di piazza Jemaa El Fna a Marrakech, che provocò la morte di 16 persone. Il capo dell'intelligence snocciola gli ultimi dati tra cellule di nuova costituzione, guerriglieri che agiscono sul vasto territorio maghrebino, ma anche in Spagna, in Italia, o nella polveriera del califfato iracheno. «All'atto pratico abbiano neutralizzato 126 cellule, arrestato 2.676 persone e soprattutto bloccato sul nascere 276 attentati. È difficile contenere una galassia in così rapida evoluzione».

In un recente incontro con il Segretario di Stato Usa John Kerry, Mansouri ha messo in guardia anche gli Stati Uniti, rivelando possibili obiettivi degli adepti alla guerra santa in giro per il mondo. Al Baghdadi vorrebbe colpire in Tunisia, provocare una strage sul collegamento metropolitano tra Parigi ed Eurodisney, sistemare ordigni all'europarlamento di Strasburgo, all'aeroporto londinese di Luton e con una nuova cellula presente in Messico penetrare in California e Arizona.

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